Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: |
L’anno scorso la tragica morte di Warren Zevon, avvenuta in seguito ad una lunga malattia, preceduta dalla pubblicazione di “The Wind”, realizzato quando l’artista già sapeva di essere condannato, commosse tutto il mondo del rock. Paradossalmente, ma la cosa non è certo nuova, questa triste vicenda diede a Zevon quella notorietà internazionale che nel corso della sua lunga carriera non aveva mai ottenuto a pieno. La cosa che più colpì il sottoscritto, e credo gran parte del pubblico, fù la grande amicizia e il grandissimo rispetto che le molte star che parteciparono alla realizzazione di “The Wind” dimostrarono a Warren. Ora poco più di un anno dalla sua morte la quasi totalità di questi artisti , più altri che allora non parteciparono alla registrazione del disco, si ritrova in questo album tributo alla figura del grande cantautore scomparso. Il progetto nasce da una idea del figlio di Warren, Jordan Zevon da sempre coinvolto nei progetti del padre. Senza indugio dico subito che questo è davvero un grande disco che rende pienamente onore a Warren Zevon. Jordan ha fatto sicuramente uno splendido lavoro mettendo assieme un bild di artisti assolutamente straordinario e confezionando un prodotto magistrale. Fin dalla copertina, con un disegno\caricatura del padre, si capisce che si è voluto rappresentare il vero spirito di Warren, la sua grande e sottile ironia, splendidamente rappresentata dal titolo “Enjoy Every Sandwich” una farse che Zevon disse durante il David Letterman show che lo vide ospite poco prima della sua morte; Letterman (grandissimo amico del musicista) chiese a Zevon cosa gli avesse insegnato questa tragica esperienza e il nostro rispose “impari ad apprezzare ogni minima cosa, a gustarti ogni sandwich”; una risposta perfettamente in linea con l’animo sbarazzino di Warren. Veniamo ora al disco ed ai suoi protagonisti: i nomi come già anticipato sono di grandissimo livello: Bruce Springsteen, Bob Dylan, Jackson Browne, Steve Earle, Don Henley, David Lindley, Ry Cooder, Bonnie Raitt, Pixies, Billy Bob Thornton, George Calderon, tanto per farne qualcuno. Con una simile parata di stelle il risultato non poteva che essere splendido e così è stato. La cosa migliore è comunque il fatto che ogni artista coinvolto ha cercato di far sua la canzone interpretata senza però snaturarla. 15 sono i brani di Warren che i suoi amici reinterpretano. Le song sono tutte molto belle. Springsteen ci regala una commovente versione di “My Ride’s Here” registrata dal vivo: versione quasi folk con il fiddle, la fisarmonica, le chitarre acustiche e naturalmente la grande voce del Boss che introduce il brano definendo l’amico scomparso “the great american songwriters”. Bruce canta col cuore in mano e ci riporta alla mente le atmosfere di “The Gost of Tom Jod”, una prova davvero magistrale che solo chi ha davvero amato la musica di Warren Zevon può fare. Una bella sorpresa è invece la performance di Adam Sandler, (si l’attore) che si cimenta in una rocckatisisma e sguaiata versione di “Werewolves of London”, Sandler è dotato di una voce roca e potente davvero adatta per il brano scelto. Davvero complimenti. Da attore in attore c’è anche Billy Bob Thornton (che comunque è anche musicista) e pure lui, come accadde per “The Wind” , sa farsi valere con una commovente versione di “The Wind” brano escluso dalla track list dell’omonimo album. Si tratta di una splendida ballata acustica dolce e malinconica. Billy Bob canta con voce bassa e carica di sentimento. Grande canzone davvero. Non particolarmente entusiasmante invece la versione, live , che Dylan ci offre di “Mutineer”. Bob ha spesso eseguito brani di Warren con risultati decisamente migliori. Soprattutto per uno del suo calibro. Ottimo invece il duetto tra Jackson Browne e Bonnie Raitt per “Poor Poor Pitiful Me”, Jackson è la prima voce mentre la Raitt si occupa dei cori e ci aggiunge la sua slide sempre tagliente ed efficace. Steve Earle invece rivede a modo suo “Reconsider Me” e il risultato è davvero notevole con quel mix di suoni tra blues folk tipici del nostro. Anche Jordan Zevon fa parte del gruppo e sceglie una song inedita: “Studebaker” è un brano molto vecchio che però Warren mai aveva pubblicato. Jordan la interpreta con buon piglio, ha qualcosa del padre più che nella voce nel modo di cantare e una stretta al cuore è inevitabile. Grandissima versione quella che gli Wallflowers (band in cui milita il figlio di Bob Dylan) ci regalano di “Lawyers Guns and Money”, rock duro e tirato. Bravi davvero.. Don Henley è sempre una garanzia e la sua versione di “Searching for a Heart” è da manuale. Ritmi rallentati con le percussioni in bella evidenza e una voce tutta da godere. Splendida. Lascio volutamente per ultima “Keep Me in Your Heart” eseguita da George Calderon. Lui ha vissuto, nelle vesti di produttore storico e amico, gli ultimi mesi di vita fianco a fianco con Warren e nessuno come lui sa cosa il nostro abbia passato. Calderon esegue il brano in modo davvero toccante suscitando sentimenti che è difficile spiegare. Ci sono altri brani che non abbiamo citato ma che meritano comunque di essere ascoltati perché , lo ripeto, tutte e 15 le canzoni sono di grande livello. Warren Zevon è stato uno dei grandissimi del rock americano e in tempi così duri la sua grande ironia il suo saper guardare il mondo da una prospettiva diversa ci manca davvero. Questo album rende onore alla sua memoria e speriamo sia anche un modo per far avvicinare il grande pubblico alla musica di Warren.