Anathema: Intima meraviglia acustica

Premetto col dire che ero partito nel vedere questo live con alcuni pensieri negativi. Sui vari flyer letti in giro, si presentava come un live totalmente acustico, nel quale si alternavano pezzi propri della band e reinterpretazioni di Black Sabbath, Pink Floyd e altri mostri sacri. Poi passo subito alle scuse, per il fatto che la recensione venga pubblicata giorni dopo l'esibizione. All'ingresso del Circolo egli Artisti, ci si trova davanti ad uno spettacolo a tratti desolante: locale mezzo vuoto, nonchè fosse passata da un bel pezzo l'ora effettiva dell'inizio del concerto. Tocca sfatare però quest'aura di negatività sull'evento: l'unico punto a sfavore della serata è stato quello di un ritrado di circa 2 ore sull'orario di inizio; il resto si confermerà di una meraviglia abbagliante. Col passare delle ore il locale si riempie un pò, non tanto da soffocare i poveri astanti tra loro, ma abbastanza per creare un'atmosfera intima che poi gioverà molto all'esibizione. Alle undici e mezza, più o meno, salgono sul palco Danny e Vincent Cavanagh, accompagnati da Danny Wesling, violoncellista della Liverpool Philarmonic Orchestra. A prima vista, gli Anathema sembrano un gruppo di amici che suoneranno per divertirsi, quasi come fosse una festicciola in casa di amici: e a lungo andare l'atmosfera sarà la stessa, un misto di intimità casalinga e coesione d'anime, come quando in vacanza stai ad ascoltare il tizio bravissimo suonare la chitarra di notte. Tutte queste considerazioni scompaiono alle prime note di violoncello: è Fragile Dreams. Di colpo i visi degli astanti si fanno luminosi, e la musica coglie perfettamente l'essenza dei due strambi e simpatici personaggi che calcano il palco: malinconici, profondi ed emozionanti. Il lavoro del violoncellista sarà il punto di forza per tutta la serata: quasi tutti i pezzi vengono riarrangiati per fare spazio a quello strumento che, durante lo spettacolo, assume una forza clamorosa ed un'espressività travolgente. Vincent si sposta alla destra del palco e va a suonare le tastiere: le melodie create dai tre fanno cantare l'intero locale. Subito dopo è il turno di Angelica, da Alternative 4. Da parte mia il concerto sarebbe anche potuto finire in quel momento, tanta era la bellezza espressa dalle due canzoni, poste addirittura in apertura. Lo show continua poi con Pressure da A fine Day To Exit, Temporary Peace e Leave No Exit, durante la quale l'intero locale funziona da coro per il ritornello. Momenti bellissimi che lasciano a bocca aperta sia chi gli Anathema non li aveva mai ascoltati, sia chi, nelle sue vesti da metallaro, pur pronto a mimare le parti con gli assoli (giuro, li ho visti! e a dire la verità mi è scappato anche a me su Fragile Dreams..), si lasciava trasportare dalla chitarra acustica. Ma il picco della serata arriva a metà: gli Anathema intonano col pianoforte una melodia fin troppo conosciuta. Sulla sala scende il silenzio più assoluto, e non scherzo dicendo che l'aria aveva del surreale. Dopo poche note la linea melodica di “Shroud Of False” si fa perfetta e continua sfociando in una bellissima Lost Control cantata dall'intero locale. Dopo questa gli Anathema si lanciano in una bellissima Are You There, dall'ultimo album “A Natural Disaster” che già personalmente avevo apprezzato su disco, ma che su live presenta una forza spaventosa, risultando migliore che in studio. Continuano poi i pezzi presi dall'ultimo album e gli Anathema salutano. Poco dopo rientra solo Vincent sul palco sul palco, e dopo essersi posizionato alla tastiera parte con una bellissima interpretazione su Street Spirits dei Radiohead dove tutto il locale asclta in silenzio non sapendo di chi fosse la canzone (e a dire la verità mi sono quasi divertito su quella scena). Le cover vanno avanti con Wish You Were Here dei Pink Floyd, Something In THe Way dei Nirvana (perfetta, sembrava davvero di star a sentire Kurt Cobain), e un pezzo di Fleetwood Mac del quale però, scusandomi, ignoro il nome. Durante le cover ne approfitto per voltarmi un attimo: la scena che mi trovo davanti era commovente. Le persone erano salite sulle sedie, e dietro di noi, irriducibili alle prime file, si stagliavano alte figure nere che dall'alto presidiviano il concerto. Subito dopo le persone sedute. Tutte, e confermo, tutte, rapite dalla magia della serata. Quello che più impresso mi è rimasto dell'esibizione sono i due Anathema. A dispetto dei dischi, a dispetto del passato più che musicalmente oscuro, e a dispetto delle aspettative, loro si presentano come dei vecchi amici. E anche durante l'interpretazione di Fragile Dreams riescono a guardarsi e sorridere. Forse compiaciuti della bellezza della serata, forse della riuscita del pezzo, forse nel vedere la gente a bocca aperta. Io dico che era la magia della musica, poi fate voi. Postilla finale: se per caso gli Anathema fanno uscire un dvd live su questo evento oppure un cd acustico con i pezzi del tour, non fatelo assolutamente scappare, che siate fan oppure non li avete mai sentiti. TUtte le persone venute con me e che non avevamo mai ascoltato roba di questo tipo (al massimo i pezzi classici dei Floyd) sono uscite fuori ringraziando di averli portati a quel live. Penso che l'esempio sia esauriente. Quella sera è stata vera meraviglia.

Le foto nell'articolo non si riferiscono al concerto e sono state prese dal sito ufficiale della band