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C’è del paradosso, a dirla tutta abbastanza inquietante, in questa nuova release degli Oneida pubblicata recentemente dalla Ace Fu Records; un paradosso che viene diritto dall’ultima traccia del lavoro, “Hakuna Matata” – non preoccuparti, dal disneyano Re Leone. Non preoccuparti se la canzone che porta questa rassicurazione dura quindici minuti, e si mantiene costante, sia se la ascolti al quinto minuto, sia se la ascolti al decimo sia se la ascolti al quindicesimo; non preoccuparti se l’unico appiglio in questo marasma ipnotico sono le voci riverberate come mantra che ogni tanto appaiono tra le reiterate trame sonore. Non preoccuparti neanche se questo EP non assomiglia musicalmente (ma attenzione, l’attitudine di “Summerland” e “Hakuna Matata” farebbero gridare “Oneida!” dopo una manciata di secondi) a nulla fatto fino ad ora da questo trio: non preoccuparti quindi se “Inside My Head” è una filastrocca totalmente allucinata subissata da rumori e riverberi guidati e sorretti da un basso tondo e compatto, nè tantomeno se “Song Y” è un country/bluegrass alluncinato e tagliente, ripetuto all’infinito che fa da opener al suddetto viaggio sonoro, e neanche se all’ascolto di “Summerland” e del suo assolo di sax ti vengono in mente gli El Guapo col garage al posto della new wave.
Certo, siamo lontani mille miglia dall’urgenza sonora di “Each One Teach One” e dagli incastri di “Secret Wars”, e non è detto che questo sia un possibile sbocco per un futuro nuovo lavoro (lo si prenda più come un divertissement), ma questo è un delizioso tuffo nella mente malata di questo gruppo.