Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: |
Diciamolo subito, nella loro “truzzezza”, in quell’impero di ignoranza e rozzezza che emanano attorno, nella loro immagine sporca e cattiva, ruvida e violenta i Death From Above 1979 sono eccezionali.
In scia White stripes, Kills e compagnia-di-coppie bella questo abrasivo duo è balzato agli onori di cronaca prima per le sue imprese, poi per la sua musica. Inizialmente hanno dovuto cambiare nome per beghe legali, aggiungendo quel 1979 a un nome che si portavano dietro da diversi anni inconsapevoli che era usato anche da una casa di produzione cinematografica. E poi – ben più interessante e divertente- i DFA79 sono in un certo senso gli Inventori dei Guerrilla gig, ormai ripreso da cani e porci (anche dagli u2) che nella sua primissima forma era l’Home guerrilla gig. Tu li contattavi, loro prendevano gli strumenti (batteria e chitarra) ti piombavano in salotto, o nella tua stanza, o nella soffitta e per la gioia di tutti, famiglia e vicini compresi incominciavano a darci dentro con il loro rock a volumi assurdi.
Ma veniamo al mix: prendete un Jon Spencer qualunque (anche l’originale va bene, visto che ormai non convince più di tanto) crescetelo a Iron Maiden e Nutella, Nirvana e Aranciata, metal Distorsion e quinte a manetta. Poi, giusto per non farlo prendere un po’ troppo sul serio, mandatelo in vacanza con Andrew W.K… Il gioco è fatto, il corpo dei DfA è formato, aggiungeteci una bella batteria, di quelle che godono ad andare sempre più veloci, a picchiare sempre più forte tanto da allentare le pelli, solo per la gioia di fregarsene e continuare a suonare. Ci siamo, la band è pronta. Il risultato è un esplosivo cd, che arriva dritto allo stomaco senza neanche stringere la mano, sudato e confuso ma terribilmente coinvolgente con i suoi riff quasi primordiali, elementari da quanto sono ovvi (Go Home Get Down), del resto c’è sempre chi dice che le migliori cose sono le più semplici. E allora giù con Going Steady, gli strilli della chitarra nell’iniziale Turn it out e quelli delle persone in Pull Out finchè le gambe non ci reggono più.
Certe volte mi chiedo come faccia questo disco a piacermi, visto che io questo genere lo detesto.
Non lo so, non me lo spiego, so solo che mi ha conquistato. Certe volte mi giustifico pensando che la regola essenziale sia non prenderlo (o prenderli) troppo sul serio. (Non sia mai poi va a finire che qualcuno ci crede veramente…!)
Ma il più delle volte me ne frego e continuo a farmi conquistare.