Marta Sui Tubi – C'è gente che deve dormire

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La telecamera si muove in un deserto da film western, dove due ragazzi con una chitarra si muovono lentamente accompagnati da un pagliaccio. Questa sarebbe stata la mia pittoresca definizione del primo lavoro dei Marta sui tubi, quel “muscoli e dei” che m’aveva conquistato un annetto fa. Il deserto c’è sempre, ai due ragazzi se n’è aggiunto un altro con una batteria, e il pagliaccio si fa vedere meno di frequente: questo è invece il nuovo album fresco di stampa “C’è gente che deve dormire”. Il disco nuovo non parte nel modo migliore, l’iniziale e goliardica “Via Dante” non m’ha convinto al primo ascolto e continua a non convincermi, forse anche perchè non mi spiego il senso dell’ospitata di… Bobby Solo! Ma già dalla seconda traccia, il singolo “Perché non pesi niente” questo disco alza la testa e fissa l’ascoltatore aprendo un quartetto di canzoni veramente splendide, la struggente “L’abbandono” è per ora il brano che più mi piace del disco (e mi ricorda moltissimo la bellissima “Post” del lavoro precedente), il parlato di “Una donna e la sua semplicità” è bellissimo nel suo minimalismo e l’evocatività di cenere fa da perfetto quadro della faccia cantautorale e più introspettiva di questa band. Per ritrovare quel pagliaccio che sorprendeva e spiazzava nel primo disco bisogna aspettare la vitale “L’amaro amore” che pur distaccandosi dal resto dell’album è davvero un’ottima traccia. Un disco scorrevole, piacevole e che conferma un trio di grande talento sia nella composizione sia nell’esecuzione e capace di scrivere anche ottimi testi. Fa davvero bene alla musica italiana la presenza di artisti simili, che per quanto siano di nicchia sanno dimostrare una grande vitalità artistica nel nostro paese.