?Alos – Ricordi Indelebili

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Ci si potrebbe aspettare un po’ di tutto da un disco solista di Stefania Pedretti, ma dopo parecchi ascolti il risultato è solo uno: attraverso la figura della signorina ?Alos questa artista riesce a unificare le sue precedenti esperienze musicali, mischiando con perizia gli eccessi vocali oVo con il gusto sperimentale e divertito Allun.
In pratica ‘Ricordi Indelebili’ è un manifesto programmatico, una dichiarazione d’intenti con cui si rende più chiaro all’ascoltatore un percorso artistico. La musica del disco è sempre capace di sorprendere l’ascoltatore grazie a scelte musicali sempre coinvolgenti, tanto che certe canzoni sono vere e proprie danze, basta ascoltare “27 gennaio 1997”, o l’elettronica da videogioco di “21 gennaio 2003”, ma anche un lento blues alieno come “Aprile 1999” non può non conquistare l’ascoltatore capace di apprezzare la struggente stranezza vocale della Pedretti. La bellezza del disco sta quindi nei coraggiosi spunti musicali, pochi artisti in Italia riescono a concentrare su disco una tale quantità di idee, oltretutto in soli trenta minuti di musica che hanno come apice la conclusiva “Sola”, un capolavoro di malinconia adagiato su una nenia di pianoforte condita di sonorità sibilanti a cui va ad aggiungersi un cantato formidabile.
A fine lavoro l’ascoltatore si trova sulla faccia i graffi della signorina ?Alos, graffi che però non bruciano e che lasciano cicatrici capaci di dare un nuovo senso all’estetica.