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Tralasciando i soliti rimandi e i soliti paragoni da “recensione di disco post-rock strumentale”, sgombrando un po’ la mente da scatoloni e copertine, la musica dei Camera 237 si rivela veramente piacevole.
Il primo motivo per cui risulta gradevole l’ascolto di questo ‘Vectorial Maze’ sta nelle trame sonore cucite dalla band cosentina, le quali riescono ad essere in parecchi punti interessanti, senza annoiare l’ascoltatore, nemmeno nei momenti più tranquilli ed enigmatici. Spiccano però i passaggi più energici, per la semplice ragione della comunicazione: la grinta della band in questi frangenti invade l’udito, trascina e scuote.
L’altro motivo, ancora più importante, che fa apprezzare questo lavoro del 2005 risiede in alcuni momenti di imprevedibilità, come nell’ottima “R-rum/rvm”, nella quale tra slanci ritmici e fusioni strumentali l’ascoltatore viene sorpreso in molti punti. Un pregio che se ben coltivato potrebbe portare a vette ben più alte i Camera 237.
‘Vectorial Maze’ è in definitiva un buon album, che grazie ad alcuni ottimi spunti ben fa sperare in future evoluzioni della band.