Le Singe Blanc: Un fuorioso contagio

Serata di belle sorprese quella organizzata da Disorderdrama ieri sera al Buridda, sia da parte dei gruppi che ancora non conoscevo che da parte dei Le Singe Blanc, autori di una esibizione che ha superato ogni mia aspettativa tra quelle che covavo dopo avere ascoltato il loro ultimo 'Strak'. Andando con ordine ad aprire la serata sono gli esordienti Kramers, formazione composta da membri di En Roco, Cut Of Mica ed Hermitage accompagnati da una brava cantante. La prima parte del loro concerto è composta da canzoni orientate verso un indie-pop elettronico raffinato e piacevole venato di lievi passaggi folk. L'ultima metà della loro esibizione vira invece verso lidi più danzerecci, aumentando di ritmo e di componente elettronica. Veramente una buona prima uscita quella dei Kramers, il quartetto promette ottime cose grazie a una musica molto gradevole e orecchiabile. Di tutt'altro genere la proposta dei fiorentini Oshinoko Bunker Orchestra: i tre ex-De Glaen travolgono il pubblico presente con uno tsunami rock isterico e viscerale, il loro concerto è una vera e propria scossa d'energia. Quella dei francesi Le Singe Blanc rientra sicuramente tra le migliori esibizioni live a cui ho assistito negli ultimi mesi. Mi aspettavo qualcosa di fuori dagli schemi, ma sinceramente la mia immaginazione non arrivava a tanto. Totalmente imprevedibili, i suoni dei due bassi e della batteria vengono portati all'eccesso, stravolti in continuazione, arrivando a un rock totalmente mutante, inclassificabile, ma allo stesso tempo completamente estasiante per il pubblico, rapito letteralmente da questi tre folli musicisti. A torso nudo, contagiosi nella particolarità della voce – effettata e trattata come un giocattolo – i Le Singe Blanc sono una macchina da guerra, una mandria di tori scatenati lanciata in corsa, e il pubblico è un unico mantello rosso. La loro oretta di concerto si dilata in qualcosa di semplicemente fenomenale, una di quelle esperienze live che ti lasciano davvero dispiaciuto quando si concludono, ma che allo stesso tempo imprimono un ricordo veramente piacevole nella mente, uno di quei ricordi che ci si porta dietro a lungo.

Foto a cura di Anna Positano:
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