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A volte è sottovoce che si dicono le frasi più taglienti, le opinioni maggiormente rilevanti, i segreti più inconfessabili. Il nuovo lavoro di Stefano Pilia è un dialogo profondo e garbato tra l’artista e il suo strumento, la chitarra, dialogo che riesce a colpire l’ascoltatore con perizia, carisma e forza centrifuga.
Nonostante gli ottimi interventi di altri soggetti (il piano e i loop della splendida e struggente Sky) è proprio il rapporto tra Pilia e la sua chitarra a essere protagonista di ‘Action Silence Prayers’, il risultato di questo felicissimo connubio elettro-acustico è quello di riuscire a portare l’ascoltatore in atmosfere e sensazioni in cui è veramente un piacere perdersi. Le note, gli echi e i rumori sono i colori di questo ipnotico quadro, un’opera specchio di una ricerca sonora molto personale, capace però di creare un flusso musicale in cui chiunque può trovare un suggestivo piacere.
Le composizioni di Pilia si adagiano con calma ed eleganza, essenziali, spesso composte da poche note accennate, leggere come l’aria, da respirare riempiendosi i polmoni della loro placida freschezza frutto di un disco tanto unico quanto bello.
