Tre Allegri Ragazzi Morti @ Circolo degli Artisti [Roma] 9/12/2010

Attitudine e Visuals: c’è tutto l’armamentario dei TARM. Dall’inizio de “L’incredibile spetaculo de la vida e de la muerte” fino agli ultimi “vaffanculo” dei fan più sfegatati (evento rituale inspegabile agli esterni) tutto scorre liscio come l’olio. Davide Toffolo con maschera, Enrico Molteni con maschera, Luca Masseroni, alla batteria con maschera, e l’ormai consueto “uomo-topone” alla seconda chitarra. Davide “El Tofo” è sempre un bel vedere: armeggia, si prodiga, cambia chitarre, assume pose,  veste elmetti, parla come da par suo dovrebbe parlare un ragazzo morto di Pordenone, cioè infilando negli intermezzi il suo particolare linguaggio costituito di italiano e dialetto globale, e soprattutto coinvolge. Ah se coinvolge! Teatrale e schietto come al solito, il carrozzone dei TARM appare stasera al massimo della forma, e – anche grazie al calore che gli riserva il giovane pubblico del Circolo degli Artisti – convince e conquista nuovi adepti.

Audio: chi va a un concerto dei Tre Allegri non ci va certo per assaporare la pasta delle chitarre o per disquisire sulla presenza rilevante dei medi nello spettro sonoro. Pertanto non lo farò nemmeno io: Francesca ha gli anni che ha/ capisce quello che capisce.

Setlist: sto entrando, e già fanno Mai come voi, seguita a ruota da una buona parentesi di “nuovo genere de musica imparata da Tre Allegri Ragazzi Morti: reggae music!” (ovvero Rifare, Coda Lunga, La faccia della luna, La ballata delle ossa). La sezione reggae della setlist riscuote una notevole risposta da parte del pubblico, in particolare Coda Lunga, entrata evidentemente con prepotenza nell’immaginario collettivo. Ma l’esplosione vera e propria arriva con Il mondo prima… E poi insomma, ragazzi, tutto quello che potreste immaginare ad un concerto dei TARM, con buona dose di classiconi: Ogni adolescenza, Voglio, Bella Italia, Quindici anni già (dedicata agli studenti in lotta di Roma), e quant’altro. Due bis e vaffanculo.

Momento Migliore: questa Italia non c’è, si è suicidata/ si è specchiata troppo e si è ammalata.

Pubblico: un pubblico giovane, per lo più. Non è vero che “Tre Allegri Ragazzi Morti incontra sempre ragazzi morti veci”, infatti ne incontrano anche tanti di nuovi, e la prova la ottiene Davide Toffolo quando fa alzare la mano a chi non è mai stato ad un concerto dei TARM. Gli altri li riconosci dallo sguardo spaesato che fanno quando sentono il coro dei vaffanculo finali. Vero è che nella stessa serata Il Circolo degli Artisti propone anche l’esibizione dei Warlocks, che forse hanno dato alla band di Pordenone qualche fan in comodato d’uso, ma pensandoci bene è decisamente più probabile che la svolta reggae dell’ultimo disco dei TARM abbia dato i suoi frutti in termini di ampliamento della base.

Locura: tutto è molto godibile e divertente, ma fin troppo oliato e collaudato per dare spazio a qualcosa di imprevisto.

Conclusione: ci sono concerti che vai a vedere perché fa figo, ci sono concerti che vai a vedere perché sono un godimento per l’orecchio, ci sono concerti che vai a vedere perché ti diverti. Questo appartiene alla terza categoria: mio fratellino ha scoperto il rock n’ roll!

Le foto sono di Laura Bernardini