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9 gennaio 2011 | Provenance | Tu Fawning |
I Know You Now
Una palla di vetro. Dentro, una valle pacifica illuminata da un sole in continua rivoluzione attorno ad essa. Si percepisce l’alternarsi veloce del giorno e della notte. Si respira il gentile profumo del legno sotto i piedi degli artisti, chiamati sopra un palco umido di rugiada. Anche se si fatica a vederli, tanto è alta l’erba abbandonata e rigogliosa.
I Tu Fawning hanno rinvigorito l’idea (abbastanza) vaga di art-rock con questo disco, che, In una linea immaginaria di derivazione che parte dagli ultimi Flaming Lips, passa sotto i Fleet Foxes e fa un balletto con una piccola mitologia di suoni: folk, cabarettistico, trip hop, con brevi intermezzi blues, percussivi, costruiscono una danza a somiglianza del sorriso di Brian Wilson.
Se Multiply a House è un richiamo lontano ed antico, una preghiera corale di sconforto e rassegnazione, the Felt Sense e Sad Story ci mostrano una vena compositiva articolata e complessa che giuoca con tribalismi e giravolte ritmiche epilettiche a cui la voce di Corrina Repp dona un filo dolce e pazzo di melodia come un’immaginaria Ofelia.
Sad Story è un tango da funerale ubriaco come solo certi Dresden Dolls forse potrebbero fare; mentre I know you know è una colonna sonora trip hop per un film di Jarmush che deve ancora nascere.
Un disco che sorprende anche per quello che non è. Non si rifugia in certo revival psichedelico ormai massprodotto ma si fondamenta su una ricerca stilistica eterogenea, fertile per un prossimo sviluppo stilistico della band. La capacità stilistica dei Tu Fawning di saper armonizzare diversi registri e tonalità cromatiche si conferma di volta in volta convincente e ben calibrata.
Un disco che si arrampica sui nostri neuroni come una rigogliosa edera, speriamo che continui ad intrufolarsi dentro così.