James Blake – James Blake

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22 febbraio 2011 Polydor myspace.com/jamesblakeproduction

Limit To Your Love

L’omonimo esordio del giovanissimo James Blake, dopo tre ep (The Bells Sketch, CMYK, Klavierwerke) dati alle stampe nel corso del 2010, libra una classica, lucida e laconica contemporaneità sonora. Il disco bilancia sapientemente un distaccato equilibrio acustico a filiformi spettri sintetici. Nel silenzio minimalista di suoni, prende vita il dubstep amalgamato all’elettronica e un’impalpabile voce dal sapore soul si lascia scortare da tenui intermezzi pianistici; le modulazioni si espandono cristalline; i toni si ammorbidiscono e avvolgono le armonie vocali. James Blake trasla il tempo, perlustrando profondità ritmiche e custodendo, nell’impeccabile pulizia e cura del suono, intime vibrazioni.

Alterazioni, distorsioni ed effetti permeano i dieci brani, che si dilatano sommessamente tra un piano artificiale (Unluck) e note liquefatte (Wilhelms Scream). Intensa e ammaliante è la cover Limit To Your Love di Feist. La voce si reitera e si sdoppia (I Never Learnt To Share) e le sonorità echeggiano leggere (Lindesfarne I, Lindesfarne II), mentre il disco sfuma pacatamente nel gospel Measurements.

James Blake, classe 1989, genera un album fatto di assenze svelate e di miraggi spazio-temporali condensati nello spessore compositivo e nell’eccellente valore qualitativo e strutturale dei brani. Il  disco concilia passato, presente e futuro, classico, contemporaneo e postmoderno, in coeve e incorporee effigi strumentali. È un lp pregno di suggestioni in grado di smuovere il vuoto, dilatandolo, e di sintetizzare i  silenzi, colmandoli di musica.