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30 agosto 2011 | Thrill Jockey | woodenshjips.com |
Lazy Bones
Che dentro la musica dei Wooden Shjips ci fosse tanta west coast degli anni ’60. Che i nostri fossero più o meno esplicitamente debitori innamorati del suono e dell’acidità dei vecchi Doors.
Che dentro di loro si potesse odorare l’odore di un mare di LSD in lenta marea, in lenta erosione. Digestione e corrosione della realtà circostante.
Potevamo intuirlo sicuramente già dal secondo “Dos” del 2009 (sotto Holy Mountain).
Oggi i nostri figli di San Francisco passano alla Thrill Jokey, etichetta che sulla sua attitudine psichedelica\sperimentale non ha bisogno ha fondato un catalogo elevatissimo, portando avanti il loro orizzonte caleidoscopico.
West è, già dal titolo, una dichiarata prosecuzione di intenti, di seguire quella linea storta e sinuosa piena di frastuono. Un frastuono cacofonico e saturato che riempie la scatola cranica di continui messaggi distorti. 13th Floor Elevator, Seeds sicuramente tra i punti di riferimento dei nostri a questo giro: il riverbero e la raffinazione del suono si sono fatti più grezzi e dal gusto più southern, disperso nella violenza di raggi cosmici, ed in spazi senza gravità.
“Black Smoke Rise” è una nuova definizione per la parola mescalina mentre le successive “Lazy bones” e “Flight” rappresentano il cuore più pop e ‘60s dei nostri, con ipnotiche incursioni di organo su riff desertici che disegnano nella sabbia vocals solitarie, più echi di passaggio che parole di senso compiuto.
La conclusiva “Rising” è il miraggio che racchiude perfettamente un disco fuori tempo massimo. Figlio di una visione della musica e dell’arte dispersa cinquant’anni fa, ma che tra le chitarre dei nostri sembra riprendere per certi versi il suo viaggio tra neuroni dilatati e retine bruciate da visioni stellari.
Nonostante l’ultima uscita dei Moon Duo, molto simile come proposta, i ragazzi di Frisco hanno saputo mantenere la loro idea artistica e riportarla avanti, senza escamotage fuori luogo, e continuando nel loro viaggio personale tra le porte della percezione.