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6 Marzo 2012 | Pias | Vadoinmessico.bandcamp.com | ![]() |
Due italiani, un inglese, un messicano e un austriaco. Non è una barzelletta, ma l’inizio di una piacevole storia che si conclude con la pubblicazione di “Archaeology of the Future”.
Vadoinmessico è un gioco di parole, uno scherzo diventato realtà quando Giorgio e Salvador, migranti in terra inglese, hanno cominciato a comunicare con gli accordi nelle pause caffè di un corso di musica a due passi da London Bridge. Stefan, Alessandro e Joe si sono aggiunti al progetto in corso d’opera e il risultato è un mix di indie esotico e freak-folk cosmopolita.
Tredici tracce che per spessore potremmo accostare a Vampire Weekend e Fleet Foxes, ma la band “londinese” non scimmiotta proprio nulla se non le proprie note nel video di “Pepita, Queen Of The Animals” e incastona nel proprio disco anelli ritmici vorticosi e ballate malinconiche.
Un album che parla di amore, città, occasioni perdute e nostalgia del futuro; l’architettura in questione è in realtà lo specchio della cultura contemporanea dove i sogni e le ambizioni si incontrano lontano dalle terre d’origine e si mescolano nella confusione dei mercati caraibici di Elephant & Castle e nelle bancarelle di Brick Lane. Un caos variopinto in cui è l’aspetto onirico a prendere il sopravvento prima di trasformarsi, come spesso accade, in armonia. La pace, la quiete e la bellezza si nascondono negli stagni (Pond), nelle caverne (Cave), nei viaggi in Spagna (In Spain) e nella morte dei fiori (Fleur Le Tue).
“Archaeology Of The Future” è il corso naturale di un fiume di influenze spontanee e subconsce; ciottoli che dialogano tra loro con la chitarra, il banjo e le percussioni; è l’Italia che si allontana da casa e dialoga col mondo, impara e restituisce.
I Vadoinmessico sono il primo germoglio della primavera. Trattenete con noi il respiro perché basta un soffio per farli sbocciare.