Jessie Ware – Devotion

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Jessie Ware era quella del: “Essere cantante di supporto è la mia idea di paradiso”, quella delle collaborazioni con Aaron Jerome (SBTRKT) e Sampha, la stessa Jessie che invece oggi prende in mano la propria carriera smarcandosi dalla Dubstep e strizzando l’occhio alla Soul/Pop music.

Sebbene Devotion rappresenti solo il primo passo introduttivo alla nuova saga dell’artista Inglese, emergono da esso tutti quei riferimenti capaci di generare cauto ottimismo per il proseguo dell’avventura da solista. Accantonate le sciocche similitudini con Katy B, ci si addentra fin da subito, con l’omonima opener, all’interno di quella morbidezza sognate, vera pangea di un’opera che poggia su riferimenti del calibro di Sade e della Houston più intimista. È un viaggio ovattato e caloroso dal leitmotiv amoroso (Esemplare Wildest moment), quello che la vede ora cimentarsi con la Lennox solista (Nel singolo Running) ora flirtare con ballate SoulTaking in the water.
Quello che ben impressiona risulta essere la bontà dei riferimenti ed il saperli gestire ad arte, frullando le migliori interpreti recenti della Soul music e certo R&B Americano a richiami Eighties – su tutti Prince, ndr -, non dimenticandosi mai di rimanere attuale  (110%, Something Inside).

Certo, forse ad essere pignoli mancherebbe quel singolone capace di far impazzire le folle, ma analizzando l’opera come incipit di una carriera, credo sia d’obbligo “accontentarsi” del lavoro qui proposto.