Converge – You Fail Me

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You Fail Me dei Converge è una sorta di “caccia alle streghe” interiore e collettiva che trasfigura le inquietudini umane nel calderone del rumore più acuto e intransigente e che da Salem, nel Massachusetts, arriva alle orecchie dell’ascoltatore con tutta la sua forza bruta, dirompente e carica di potenza emotiva.

Il quinto lavoro in studio della band è anche il prodotto di numerosi cambiamenti interni: dal passaggio alla Epitaph Records di Brett Gurewitz dei Bad Religion alla nascita della formazione a quattro, dopo l’abbandono, nel 2001, del chitarrista Aaron Dalbec e avvenuto successivamente alla pubblicazione di Jane Doe.

Se in Jane Doe le asprezze ruvide e dissonanti erano frutto di un’immediatezza hardcore senza mezzi termini, in You Fail Me le note sono fendenti graffianti che spingono verso una variegata e compulsiva acidità compositiva. I suoni, più maturi, scarni e corposi, vengono modellati attraverso slanci ritmici spigolosi e violenti, nei quali il metalcore nervoso duella e danza con visioni meditative, riflessioni noise e clamori grind, mentre gli intensi ed efficaci lamenti vocali di Jacob Bannon si fondono alla chitarra di Kurt Ballou, alle densità del basso di Nate Newton e alle sferzate di batteria di Ben Koller.

Ma la vera forza di You Fail Me risiede nelle liriche dolorose e lancinanti che, come inquadrature schizofreniche di debolezza, fotografano la disperazione, l’oppressione e un disagio radicato ed estremo pronto a esplodere nel magma sonoro. Le suggestioni più profonde si trasformano così in deflagrazione e frastuono; le emozioni vivono di istanti sfuocati lacerati dallo strepitio dei suoni.

È una prima luce oscura e strumentale che si posa su istanti dilatati e imperituri ad aprire il disco (First Light), lasciando poi il posto a Last Light, a un cuore che nonostante tutto continua a battere, per qualcosa o per qualcuno. Nella rabbia di Black Cloud si percorrono chilometri per dimenticare e si continua a camminare nella furia posseduta da demoni (Drop Out), nella costante ricerca che uccide una nuova speranza (Hope Street), nei battiti sonori, folli e perduti, di Heartless. Si combatte da soli nella titletrack; si chiede aiuto senza ricevere risposte, urlando ‘You Fail Me’ nel vuoto, mentre le ombre di una normalità smarrita aleggiano nei turbamenti acustici di In Her Shadow. All’interno di un sogno in cui le aquile diventano avvoltoi, si espande il furore vendicativo di Eagles Become Vultures e nella morte si cerca di continuare a vivere (Death King). Sangue e odio ritmico si amalgamano nel brano In Her Blood e una luna di note taglienti, che non dà luce ma sprigina tenebre, si posa infine su Hanging Moon. Nella versione in vinile e nell’edizione giapponese si nascondo inoltre i “lupi” di Wolves At My Door.

You Fail Me è un difficile e duro viaggio attraverso l’oblio; è un’esplorazione dolorosa ed estrema nell’animo pulsante dei Converge e di ognuno di noi. È un disco che lacera i sensi e ferisce la pelle e che, come nella mano recisa nel vuoto nero dell’artwork (opera dello stesso Jacob Bannon), continua a sangunare urlando:

“to all that we lose and all we fight for
to all our loves and our wars
keep breathing
keep living
keep searching
keep pushing on
keep bleeding
keep healing
keep fading
keep shining on
this is for the hearts still beating”

Ricordiamo che “You Fail Me” rivivrà nella ristampa in uscita il 17 giugno via Epitaph Records/Deathwish.