Si sciolgono gli R.E.M. – Una scelta di coerenza

E’ ufficiale, gli R.E.M. si sono sciolti. Hanno deciso di terminare la loro carriera come band nella maniera più positiva e dignitosa possibile, ecco il comunicato:

A tutti i nostri fan e amici: in qualità di R.E.M. , ma soprattutto di amici e collaboratori di una vita, abbiamo deciso di smettere di essere una band. Ce ne andiamo con un enorme senso di gratitudine, di compiutezza e di stupore per tutto quello che abbiamo realizzato in questi anni. A tutti coloro che abbiamo emozionato e toccato con la nostra musica vanno i nostri più sentiti ringraziamenti: grazie per averci ascoltato. Gli R.E.M.

In effetti non c’è momento migliore per gli R.E.M. di chiudere una carriera vissuta all’insegna della dignità artistica, del rispetto per i propri fan, e della capacità di flirtare con il successo commerciale senza mai svendersi o snaturarsi eccessivamente.

Una band che, attiva dal 1983 (anno del seminale Murmur), è riuscita senza urlare e senza clamori a imporre uno stile che già sapeva di futuro negli anni ‘80, a passare indenne attraverso l’uragano del grunge con il meraviglioso Automatic for the People e l’energico Monster, a superare con Up (1998) la crisi del ritiro del proprio batterista storico Bill Berry (impossibilitato a continuare a suonare a causa di un aneurisma che lo colpì sul palco nel 1995), e a gestire il proprio successo mondiale e la propria eredità artistica con dignità negli ultimi anni, fino ad arrivare ad un dignitosissimo album di congedo “Collapse into Now”, che ancora rivelava una band capace di scrivere canzoni, e di ribadire una volta di più la propria unicità con sincerità e coerenza stilistica.

Ci mancheranno le meravigliose performance dal vivo della band di Athens, che sapevano rendere l’alternative americano una questione da stadio. Ci mancheranno le mossette glam di Stipe, la sua voce umana e sincera e il suo carisma. Ci mancheranno i cori di Mike Mills, vero e proprio marchio di fabbrica del sound della band, ci mancherà una band che al quindicesimo album riesce ancora a non farti sentire preso per il culo.

Come scrive Michael Stipe sul suo blog: l’uomo saggio sa quando è giunta l’ora di andarsene da una festa.

Quanto è vero. Gli siamo grati di essersene andati prima di diventare la parodia di se stessi, di aver voluto conservare un ricordo fresco, pulito, dignitoso nella mente dei fan. Una scelta di andarsene con stile che è la ciliegina sulla torta di una carriera impeccabile. Ce ne fossero di artisti così. Grazie a voi, R.E.M.!