10 cd nel lettore delle… Lilies on Mars

E’ arrivata la primavera ed è uscito Dot To Dot, il terzo disco delle Lilies On Mars.
Tornate ad essere un duo, le “italiane che vivono a Londra” ci regalano un ritorno alle origini con un disco dai suoni eterei e nordici, che richiamano all’orecchio una sorta di rinascita, una riscoperta individuale della propria essenza.

In questo disco si gioca con un’elettronica dreamy e leggiadra, e ciò che arriva all’orecchio è quindi una sensazione di beatitudine illuminata che si espande nei 13 pezzi di Dot To Dot.
Da segnalare Oceanic Landscape, che vede la partecipazione del grande Battiato – per loro, una vecchia conoscenza, colui che le ha fortemente volute insieme in tour e in numerose altre collaborazioni musicali.

E dopo aver ascoltato questo album tutto d’un fiato, averlo amato dal primo ascolto e averlo apprezzato in ogni sfumatura sonora, ecco che abbiamo chiesto a Lisa e Marina cosa stanno ascoltando loro in questo periodo.

Broadcast – Work non Work: Nel lettore CD non ci sta’ perche’ e’ in vinile, ma fa lo stesso. Lo ascolteremo in qualsiasi forma. Questo disco (ma non l’unico dei Broadcast) ci ha ispirate moltissimo negli ultimi anni. Raccoglie le loro prime registrazioni, c’e’ tutta l’autenticita’ della band dalle origini. La caratteristica della batteria jazz accompagnata dalle inconfondibili e ipnotiche ritmiche del  basso di James Curgill, i campionamenti psichedelici e la voce splendida di Trish Keenan con i suoi testi visionari. E’ sicuramente tra i nostri ascolti piu’ frequenti.

Ustmamo – Ustmamo: fanno parte della colonna sonora della mia vita (lisa). Le musiche raccontate con suoni dolci, tra fisarmoniche, violini e chitarre storte. La voce meravigliosa che scalda il cuore di Mara Redeghieri che passa dal dialetto emiliano, all’ inglese, al francese, l’uso delle batterie elettroniche e campionamenti. Da bambina questo disco ha aperto un mondo per me, ancora attuale perche’ gli Ust erano avanti, non puo’ non essere nel mio lettore.

Thought Forms – Ghost Mountain: E’ uscito recentemente questo album dei nostri carissimi amici Thought Forms. Pubblicato da Geoff Barrow (Portishead) per la sua etichetta Invada Records. Un melting pot di noise, drone, psichedelia e atmosfere ipnotizzanti shoegaze. Sono da qualche hanno la band he apre i concerti dei Portishead.

Delia Derbyshire – Love without sound: Non ha fatto un vero e proprio album. Love without sound e’ un brano che noi ascoltiamo molto spesso. Delia e’ la pioniera della musica elettronica. Lavorava negli studi della BBC negli anni ’60, colei che insegno’ come usare i campionatori ai Pink Floyd. Ha realizzato la colonna sonora di Dr. Who. Una donna che ha ispirato molto la nostra ricerca del suono.

Karlheinz Stockhausen – Cosmic Pulses.  Visionario della musica, un folle genio, ispirazione totale. La musica spaziale lui e’ riuscito a suonarla per davvero.

Pram – The Museum of Imaginary Animals: Esce nel 2000 questo disco molto visionario e cosmico. Riesplora il mondo dei synth e campionamenti analogici. Sonorita’ che in realta’ riportano indietro di qualche decennio, si sente il ritorno della psichedelia anni ’60, ma la sperimentazione racchiusa nel mondo dei Pram e’ chiaro sia rivolta verso il futuro.

Buttonhead – 3D Opera Whale: La registrazione di questo disco ha richiesto del tempo, basta considerare che per registrare la giusta nota del miagolio del gatto, i Buttonhead hanno aspettato parecchi mesi. La batterista di questo gruppo, Valentina Magaletti ha suonato anche nel nostro disco Dot to Dot. 3D Opera Whale esce in tiratura limitata, un gioeillo da avere se si vuole ascoltare un disco pieno di melodie inconsuete ed evocative,  molto piacevoli all’ascolto con una precisa illogicita’ negli arrangiamenti. Insomma pazzia pura intesa come genio, con una bella dose di pop di gran gusto e ricerca musicale, folli geni anche loro.

Deerhoof – Milkman: Abbiamo avuto il piacere di vedere i Deerhoof suonare live questo disco nel 2011 all’ Alexandra Palace a Londra, dopo averlo consumato nel lettore. Emotivamene squlibrato, arrangiamenti precisi, inconsueti e spigolosi. Altalenanti nelle melodie,  accompagnati dalla voce dolcissima e quasi sussurrata di Satomi Matsuzaki, nonche’ bassista della band. Musicisti che si divertono davvero quando suonano, si vede dal vivo ma si sente inevitabilmente anche su disco.

PJ Harvey – Let England Shake: Questo disco racconta l’ Inghilterra dal punto di vista di un artista che stimiamo moltissimo. Avendo vissuto negli ultimi 13 anni in Gran Bretagna, lo abbiamo sentito molto vicino a noi emotivamente, poetico, politico, intimo e viscerale.

My Bloody Valentine – MBV – Dopo 22 anni superare un disco come Loveless e’ una sfida importante ma di questo album omonimo ci si puo’ innamorare. Accompagna specialmente i nostri ascolti notturni di intenso shoegaze e chitarre avvolte e iper filtrate. Questo disco non ha una forma precisa e’ come se si potesse guardare la musica al microscopio e scoprire mille sfumature, ecco i MBV sono da ascoltare al microscopio, con attenzione e propensione all’ ascolto di un mondo poco percepibile e solo apparantemente senza forma.