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04/03/2016 | SSTARS |
Ai Liquido Di Morte, nonostante le frasi scritte in merito all’etimologia della propria ragione sociale ed al suo significato spicciolo – il liquido che si forma sul fondo delle bare –, importa soprattutto che: “Esistano a loro stessi e qualcun altro. Importa che piuttosto che suonar due volte la stessa cosa non la suoneranno più“. Insomma, un nome da prendere sul serio, anche viste le apparizioni live con band del calibro di: Squadra Omega, In Zaire, Above The Tree, Isaak, Eremite e Captain Mantell – Ma non dovevano rimanere un progetto da “studio”?.
Detto questo, il secondo lavoro “II” – dopo il buon esordio omonimo – mette in scena quello che la band afferma fin dagli albori del progetto, ovvero: “L’unica cosa che ci interessa è non suonare sempre la stessa cosa, perché ci rompiamo i coglioni“. Detto, fatto. A dimostrarcelo fin da subito sono i 12 minuti dell’opener: “The Corpse Of Dr.Funkenstein“. Una suite che riconduce all’inconfondibile incedere “Krauto” dei Neu, qui immersi in un incubo Lovecraftiano. Marce corroboranti – Rodents On The Uphille – e pause cosmiche scandite da un lento precipitare nella spirale della malinconia – The Saddest Of Songs I’ll Sing For You. Per poi finire proprio lì, in quel gorgo infernale, dove una sfilata di dannati dallo sguardo spento si sussegue senza soluzione di continuità e le ancestrali melodie di certi Amon Duul brillano per poi fondersi con quelle dei Godspeed You! Black Emperor indissolubilmente.