Ritmo Tribale – Mantra

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La neonata Spin on Black, etichetta con un bellissimo progetto votato alla specializzazione in ristampe e nuove uscite in formato vinilico a edizione limitata, si affaccia sul panorama delle etichette indipendenti con il quarto lavoro dei Ritmo Tribale, “Mantra”. Album che rappresentò la consacrazione per la band meneghina – mai dimenticata dai fan e ancora oggi oggetto di culto.

L’eccellente lavoro di rimasterizzazione esce dagli studi della Big Apple di Mark Urselli – ingegnere del suono con all’attivo collaborazioni eccellenti –, e viene abbellito da una nuova veste grafica con tanto di booklet e reimpaginazione dei testi. Non solo, l’uscita vanta anche un lavoro di recupero legato alle foto storiche della band, curato da quel geniaccio di Luca (Solomacello). Il tutto finalizzato a riconsegnare ai nostri ascolti una reissue sartoriale di ottima fattura.

Nonostante il passare del tempo la voce di StefanoEddaRampoldi tuona ancora meravigliosamente in tutto il suo splendore – fortissime le influenze Grunge –, facendo il paio con le intersezioni vocali di Andrea Scaglia: come accade nella splendida “Amara“. Fra influenze “meditative” riconducibili all’induismo, e un istrionismo vocale mai sopito, Edda è qui il protagonista indiscusso. Il frontman è accompagnato da vere e proprie stoccate di basso che si fondono con il cesello di batteria e tastiere; donando ai brani quel respiro internazionale, sinonimo di qualità, che meriterebbe il successo planetario. Tra sperimentazioni e ballad, spicca anche una personalissima cover di Rino Gaetano: “Il cielo è sempre più blu”.

Rock e Crossover, Grunge à la Green River, esperimenti vocali complessi e talvolta devoti alla figura di Layne Staley, tracce di Hardcore: sudore sangue e lacrime. Una band che a distanza di anni dal suo scioglimento rivela una freschezza al passo coi tempi e forse un passo oltre, a dispetto dei fenomeni passeggeri di cui ci nutriamo costantemente, forse per noia.