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Quella che vi sto per recensire è una chicca per appassionati: la ristampa su CD del primo demo dei Monumentum, gruppo di culto nella scena underground italica, quel “Musaeum Hermeticum” di cui alcuni brani andarono a formare il mitoc split Monumentum/Rotting Christ.
Essendo un demo, si tratta di un album assai grezzo ma pieno di ottimi spunti che si andranno a concretizzare anni dopo nello splendido “In Absentia Christi”.
Questo demo rivela tutte le radici thrash metal e doom della band meneghina, che si mostra fortemente ispirata da gruppi come Hellhammer/Celtic Frost, gli esordienti Mayhem e i My Dying Bride di “As the Flower Withers”. L’album è oscuro e affascinante, l’intro “Nostalgia of the infinite” con quel violino campionato potrebbe essere stata l’intro del già citato album dei My Dying Bride, composta con due anni di anticipo.
“Remains of Majesty” è una canzone figlia dei Celtic Frost più lenti e sinistri di “Morbid Tales”, mentre “Nepthali”, in continuo bilico fra etereo e sinistro anticipa quel che la band comporrà negli anni a venire, così come “A mediumistic night”, lenta e raggelante col suo monotono basso e le lugubri tastiere, conclusa ripresentando i campionamenti di violino e chitarre distorte che sembrano aver ispirato in tempi successive il “Conte” Vikerness nel suo progetto Burzum. “Morendo” è un outro al pianoforte che propone un breve motivetto quasi allegro, in netto contrasto con il titolo.
La recensione è praticamente già conclusa, dopotutto si tratta di un breve demo di 22 minuti, tuttavia assai interessante per diversi motivi: i legami dell’underground italiano con quello europeo, diverse idee che anticipano alcuni importanti sviluppi successivi e la genialità stessa della band italiana, che mostra ampiamente di meritarsi il titolo di gruppo di culto.
Una release per appassionati, o per chi fosse curioso di approfondire.