Nyles Lannon – Chemical Friends

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Disco che apparentemente avrebbe tutti i crismi dell’episodio “minore” questo debutto solista di Nyles Lannon, misterioso personaggio di stanza a San Francisco che si divide tra svariati progetti (citiamo Film School e la bizzarra chincaglieria electro a nome N.Ln..) non certo assurti agli onori delle cronache indipendenti. E che ad oggi, ad oltre due anni dall’uscita di questo graziosissimo dischetto, ancora non ha dato un cenno che ce ne confermi lo stato di grazia musicale.Ma accontentiamoci, per una volta, e proviamo a sondare tra i microsolchi di queste undici tracce che ci segnalano un autore raffinato e schivo collocabile all’esatto punto di congiunzione tra le solitudini folk pop di scuola Elliott Smith e le spore indietroniche care ai meravigliosi Notwist di “Neon Golden”; un recinto stilistico del quale non scarseggiano certo gli epigoni e in cui risulta facilissimo rimanere incagliati nelle acque ferme del déjà vécu. E sebbene Nyles non sfoggi una personalità tale da renderlo una pietra di paragone per i cantautori a venire, “Chemical Friends” mostra una vena compositiva davvero florida, frutto di una passione e di una purezza d’intenti che davvero non si farà fatica a scorgere nelle canzoni proposte e che le rende godibili come in rare altre circostanze(su tutte il piccolo capolavoro d’apertura “The Catch”).Pochi dunque gli ingredienti a disposizione, maneggiati da uno chef di comprovato gusto;una voce delicata ed intimista proprio come quella del caro Neil Halstead e un fingerpicking morbido e suadente come il più atteso degli abbracci( il Drake nella nebbia mattutina di “Spy”, la perfetta circolarità di “Turn Time Around” e il crescendo melodico di quel “Fortune Cookie” che augureremmo a tutti di addentare quanto prima…) talvolta graffiati da quei piccoli detriti elettronici, spezie al silicio che sconvolgono l’equilibrio dell’ inquieta e davvero magica “Demons” o impreziosiscono di rotaie Motorik la ciondolante “My Last Breath”( vicinissima a certi The Aluminum Group…). La razionalità imporrebbe una valutazione misurata e finanche scettica ma il cuore in questo caso va ben oltre l’ostacolo e si lascia sfuggire un consiglio spassionato:fate vostre queste pagine di diario e nel lungo libro delle memorie musicali trovate loro una degna collocazione.