Ronin – Lemming

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Se i due dischi precedenti dei Ronin potevano essere considerati come perfetta colonna sonora alternativa per i western di Sergio Leone, questo nuovo, bellissimo, ‘Lemming’ starebbe meglio come accompagnamento a un film come Il Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah. Questo perché la musica della band di Dorella si evolve mantenendo le stesse caratteristiche che mi facevano adorare i due lavori precedenti. Come Pike e gli altri pistoleri della pellicola di Packinpah, i Ronin si spostano verso il Messico: basta sentire “La banda” e “Portland” per rendersene conto. Nel disco troviamo anche la triste allegoria anarchica de “Il galeone” con la bravissima multistrumentista d’avanguardia Amy Denio; i vecchi brani chitarristici come la splendida “I pescatori non sono tornati” che apre l’album, e persino un pezzo d’ispirazione africana, “L’etiope” che conquista con il suo ritmo unico. Come ne Il Mucchio Selvaggio anche questo disco ha degli splendidi ralenty, come la conclusiva titeltrack, che coinvolgono completamente l’attenzione dell’ascoltatore. ‘Lemming’ è la conferma delle immense capacità di questo progetto musicale, il terzo album senza una canzone sbagliata su tre, a dimostrazione di come i Ronin con il loro miscuglio di folk, influenze morriconiane e intrecci chitarristici, siano una delle realtà più splendenti dell’attuale panorama musicale italiano, luminosissimi nonostante la sabbia del deserto su cui camminano.