Centenaire – S/t

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Basta guardare i disegni sul package per non stupirsi della bellissima atmosfera da favola bucolica del disco dei Centenaire. Quello che invece lascia senza parole è la finezza con cui il leggerissimo folk va a cullare l’ascoltatore: ascoltare queste canzoni è come dondolarsi su un’amaca di piume lucenti e multicolori, un’esperienza tanto rilassante quanto piacevole.
Il quartetto francese (uno dei componenti oltretutto è il giocoliere elettronico Stephane la Porte alias Domotic, sorprendente in questa sua inedita veste artistica) riesce a deliziare letteralmente con le sue costruzioni tanto calme e pacate quanto incisive grazie a una rara imprevedibilità nella stesura delle canzoni che le dota di un’agilità e di un carisma rispetto alle quali è veramente difficile restare indifferenti.
A catturare l’ascoltatore sono anche i forti tratti psichedelici delle note dei Centenaire, le atmosfere sempre sognanti e mai banali con cui plasmano il loro folk rendendolo particolare, unico, spiazzante, tanto che al piacere di ascoltare questi brani si accompagna anche una irrefrenabile curiosità di scoprire le piccole gemme che vanno a impreziosire le canzoni, che siano accenni d’organo o cori appena percettibili ma decisivi nel successo artistico di questa band.
Un album d’esordio che centra il bersaglio lasciando anche un bel segno, una sorpresa di fine 2007 che segnala un’altra ottima band da tenere d’occhio e da ascoltare con piacere e gusto.