Ecco ‘Tomorrow’s Modern Boxes’ il “misterioso” nuovo album di Thom Yorke.

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È finalmente apparsa su deadairspace la conferma di quanto avevamo ipotizzato giorni fa, ovvero che il misterioso disco bianco fotografato via Tumblr da Thom Yorke non contenesse il seguito di The King Of Limbs dei Radiohead, bensì un’impresa solista del nostro. Ma non è finita qui. Il comunicato corredato anche del link per scaricare l’album, spiega le motivazioni di una scelta di distribuzione ancora una volta innovativa, protesa a mettere fuori gioco i cosiddetti “mediatori” tra artisti e pubblico, e sottolinea il fatto che l’uscita solista verrà utilizzata come “test” per verificare la capacità del pubblico di relazionarsi a un sistema che, si suppone, verrà utilizzato anche per il lancio del futuro nono album dei Radiohead.

Ecco in traduzione il testo del comunicato di Thom Yorke e Nigel Godrich:

A titolo di esperimento stiamo utilizzando una nuova versione di BitTorrent per distribuire il nuovo album di Thom Yorke. I nuovi file Torrent hanno un varco a pagamento per accedere a un pacchetto di file. I file possono essere qualsiasi cosa, in questo caso è un ‘album’. È un esperimento per verificare se il meccanismo di questo sistema è un qualcosa a cui il grande pubblico è in grado di relazionarsi. Se funziona bene potrebbe essere un modo efficace per rimettere in parte il controllo del commercio su internet nelle mani di chi crea i contenuti. Permettendo a coloro che fanno musica, video o altre tipologia di contenuti digitali di venderli autonomamente. Bypassando gli autoproclamati gate-keepers. Se funziona, chiunque può farlo esattamente come lo abbiamo fatto noi. Il meccanismo dei Torrent non richiede alcun tipo di upload sui server, costi di hosting o balle stile “cloud”. È una vetrina embeddabile e autosufficiente. La rete dei computer non solo ne supporta il traffico, ma ospita anche il file stesso. Il file è nella rete. Ah, sì, e si intitola Tomorrow’s Modern Boxes”.

Il messaggio contiene indubbiamente anche una piccola stoccata agli U2, che avevano utilizzato iCloud proprio pochi giorni fa per distribuire il loro nuovo materiale, e denota una certa differenza di stile in fatto di questioni distributive: una band “impone” il proprio album anche a chi non lo vuole, facendolo finanziare da Apple, ma permettendo agli utenti Apple di scaricarlo gratuitamente. Il cantante dei Radiohead fornisce un link diretto al suo pubblico, ancora una volta richiedendone una partecipazione attiva, e come era già avvenuto per In Rainbows e TKOL evitando qualsiasi figura di intermediario, sia essa anche l’azienda di Cupertino.

Unico dubbio: cosa può impedire a un utente qualsiasi di caricare tutto il contenuto dell’album su YouTube, in parte indebolendo la portata dell’operazione?

Non ci resta che andare ad ascoltare l’album