Sumerian Fleet – Just Pressure

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La ferrovia del mondo musicale non è poi così strana. Ci sono tantissimi binari paralleli e le carrozze che la percorrono strisciano spesso su più di due binari. Non è quindi impensabile che questi vagoni possano traslare in orizzontale continuando a mantenersi fermi su un binario-guida e allo stesso tempo percorrere quelli attigui, modificandone leggermente le sonorità, senza stravolgerne il senso ma creando un ottimo nuovo risultato.

Sumerian Fleet è l’oscuro progetto dietro la mente di Alden Tyrell e Ingmar “Mr. Pauli”, entrambi produttori olandesi (il primo genio dell’electro-italodisco, il secondo autore di tormentate sequenze EBM) capaci di sperimentare una sorta di album post-punk dalla strumentazione completamente elettronica. Riuscireste ad immaginare un paradosso nel quale i Kraftwerk sono intenti a coverizzare brani dei Bauhaus con solo l’ausilio di tastiere ? Se ci riusciste sareste più o meno vicini al risultato raggiunto in questo ‘Just Pressure’.

I potenti bassi e le finte chitarre della traccia omonima e di ‘Dirty Water‘ sembrano proiettarci in un ‘In The Flat Field 2.0‘. Le modulazioni vocali fuoriescono direttamente dalla bocca di Zarkoff, – DJ e producer croato di darkwave/EBM – ed il risultato è molto vicino alle performance canore di Peter Murphy. Ma non facciamoci troppo ingannare dalle apparenze. Non siamo di fronte all’opera fisica e meccanica dei Bauhaus; rimaniamo in qualche modo ancora legati al dancefloor, quello più oscuro, corporeo ma comunque liquido e avvolgente. Gli arpeggiatori di ‘On to You’ richiamano il lato più cupo della italo-disco mentre le inflessioni di ‘Unfulfilled Desire‘ ci lanciano nel mondo dei VNV Nation, Hocico & co. E non credete di rimanere in un mondo troppo passatista, perché possiamo trovare delle levigate arie di synth-wave alla Tropic of Cancer (Gone for Good) o respirare quei sentori dark-dance che tanto avremmo voluto apprezzare nel secondo album dei Trust (Orbiting, Patient #7).
Un altro bellissimo colpo messo a segno dalla Dark Entries Records; Just Pressure è senza alcun dubbio l’album “dark” dell’anno.
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