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09/03/2016 | yerevan tapes | yerevan tapes | ![]() |
Sugli scaffali della Bolognese Yerevan Tapes è appena comparso “Ritual Machine Music”, la versione vinilica – limitata a 250 copie – del secondo capitolo di Virtual Forest, ovvero la declinazione spirituale del Marchigiano Marco Bernacchia a.k.a. Above the Tree.
Due tracce, due lunghi stati di dormiveglia sonori masterizzati dal guru della sperimentazione Giuseppe Ielasi, pronti ad esprimere un concetto apparentemente intricato ma obiettivamente scandito dal respiro di madre natura. Bernacchia interpreta il se stesso di Above The Tree in versione sciamanica, avvalendosi di una grammatica che discosta l’ascoltatore dal concetto di “Musica Pura”. Gli strumenti del rituale sono la tensione dinamica dei droni, l’ausilio elettronico, le ossessive percussioni e gli evocativi canti d’iniziazione tribali. In questo calibrato groviglio la vista è offuscata dall’altalenarsi di luci e ombre, la perdita di equilibrio è costante, nonostante ciò la percezione dello spazio è sorretta dal trasporto mistico dell’amalgama sonora; siamo lontani dal significato di world music ma piacevolmente dispersi in una foresta da laboratorio sonoro.
La durata non convenzionale dei due capitoli di “Ritual machine music” potrebbe disfare persino l’ipnosi uditiva più paziente di questo mondo, ma nell’incesto tra Natura e Sintesi, a farla da padrone sono i linguaggi comunicativi, enigmatici e profondi di Virtual Forest. La consapevolezza compositiva e la padronanza di un suono rimarranno sempre i migliori mezzi d’interpretazione di un animo compositivo, sia esso mistico o “banalmente” quotidiano.