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14 Ottobre 2016 | Little idiot records mute records |
moby.com |
Che Richard Melville Hall possegga un’anima anti capitalista è cosa nota – per capirlo vi basterà dare uno sguardo ai suoi profili social. Le invettive contro la società moderna, contro l’individualismo, verso la sostenibilità sociale ed economica, contro il dispotismo americano e le multinazionali sono solo alcune delle battaglie che il nostro in veste di Moby ha promosso negli ultimi tempi. Sviluppi che inevitabilmente si sono ripercossi anche nella sua musica; oggi più ruvida, aspra, con inserti Wave e Post-Punk.
Uno dei figli della Techno degli eighties, prende oggi le distanze dai suoi dischi più meditativi per raccontarci il suo punto di vista sulla società moderna, così distopica ma più che mai reale.
«The Void Pacific Choir prende il nome da una citazione di DH Lawrence: “La gente a Los Angeles è contenta di non fare nulla e guardare il vuoto del Pacifico”. Spesso il vuoto è percepito come qualcosa di grande, scuro, pauroso – il buio, il “nulla” nietzeschiano, che se guardi troppo a lungo in esso finirà col guardare te. Pertanto mi è piaciuto il paradosso linguistico di un Pacifico sereno e vuoto – un vuoto benigno»
Queste le dichiarazioni dell’artista che battezza il nuovo pseudonimo come una nuova nascita; del passato non rimane che lo spirito.
L’inizio è di quelli vivaci. Synth-Pop-Punk che musica l’incedere frenetico delle nostra vite (“Hey Hey“). Poi arriva la Wave e l’impronta Post-Punk: così “Break Doubt” ci trasporta all’interno di una questione morale nei confronti della guerra adottando dinamiche a cavallo fra Killing Joke e Big Black. Nulla di quanto già ricercato da Richard Melville Hall in tutta la sua discografia.
Il nostro si tuffa in un crescendo ritmico che spesso usa i Synth come sciabole – li ricordate gli Epoxies? (“I Wait For You“) – per sfociare nella protesta sociale: «Your power reign was sick and wrong. Your time is gone, your time is gone. And we don’t need ruin and lies. Your touch is death, your heart despisedin» – da “Erupt And Matter“. Fra le tematiche rimane centrale quella sentimentale: “A Simple Love” è infatti un inno in favore dell’amore inteso come cura definitiva.
Un concetto morale abbastanza cristallino, i toni altrettanto, per un disco energico, a tratti rabbioso, che si rivela diretto e meditativo al contempo: in linea con la figura visionaria e rivoluzionaria che Moby ha sempre incarnato.