Sylvian, David – Blemish

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Torna l’ex Japan David Sylvian, con una etichetta discografica tutta sua, la Samadhi Sound, e un disco tutto nuovo. Messe da parte le nostalgiche trovate, evidenti sin dal titolo, di “Dead bees on a cake”, e dopo la pubblicazione di ben due antologie nel giro di due soli anni, il nostro confeziona un lavoro minimale, dove l’elettronica, l’ambient e un uso decisamente “free” della chitarra la fanno da padrone negli otto brani che compongono il lavoro, otto brani che definirei, in gran parte, “per elettronica e voce”. La voce di Sylvian è come sempre splendida e in primissimo piano, e tende ad avvolgere l’ascoltatore imponendosi con la consueta gentilezza nello spettro sonoro con la sua ormai inconfondibile e profondissima timbrica, ma durante l’ascolto si manifesta chiaramente la difficoltà del nostro di individuare una benchè minima linea organica, il tutto appare volutamente scollato e disarmonico e la collaborazione con due illustri personaggi come Derek Bailey e Christian Fennesz non aiuta di certo ad ammorbidire la resa sonora. Naturalmente molta della ruvidezza e del minimalismo riscontrabili già nell’iniziale e pachidermica title track e un po’ in tutte le altre tracce, sono un qualcosa di estremamente calcolato e ricercato, ma si ha come la sensazione che il testardo persistere in territori così sperimentali senza mai svoltare in soluzioni più ariose, alla fine non faranno passare questo “Blemish” come un disco da ricordare. Ci sono comunque un paio di buonissimi episodi, “The heart knows better” e “A fire in the forest”, dove il gusto minimale e avanguardistico del nostro si fa addirittura affascinante in una ricerca melodica solo accennata. Ma è un po’ troppo poco per sollevare le sorti di un lavoro destinato ad essere purtroppo dimenticato negli scaffali polverosi dei dischi usati. Per chi ha amato i capolavori di metà anni ’80 consiglio di ascoltare attentamente questo disco prima di acquistarlo, perchè, come avrete già capito, siamo di fronte ad un’opera pesante e particolarissima che necessita di uno stomaco molto tollerante per essere digerita, e che pertanto troverà molti estimatori solo tra gli accaniti sostenitori dell’ambient estremo e dell’elettronica minimale . A tutto questo dovete aggiungere i problemi di distribuzione che hanno fatto crescere in modo esoso il prezzo d’acquisto, anche se si vocifera l’uscita a prezzo “normale” da parte di una major nelle prossime settimane. Io vi ho avvertito.