Southern Rock

PREMESSA
Southern Rock: Il nome stesso dice tutto su questo tipo di musica, esso
infatti nasce, cresce, muore e risorge nel sud degli Stati Uniti, in
quella zona denominata “Sunshine Belt”: Florida, Texas, le
due Carolina, Georgia, Alabama, in questi stati si forma il southern
rock in tutte le sue forme.
Gli anni ’60 e ’70 sono stati i più prolifici in assoluto nella
storia del rock, in questo ventennio (o meglio in questi due decenni)
si sono sviluppate tutte le correnti che ora compongono l’ormai sconfinato
panorama della musica rock. Però i due decenni vanno divisi tra
loro: Gli anni ’60 sono stati il periodo del rock blues, della psichedelia,
del pop rock mentre gli anni 70 hanno visto nascere l’hard rock, il
progressive, il metal, il punk. Entrambi questi decenni hanno portato
con se delle piccole grandi rivoluzioni musicali e come spesso accade
tra una “rivoluzione” e l’altra c’è di mezzo un periodo
di calma piatta. Tra la fine dei ’60 e l’inizio dei ’70 la musica rock
era alla continua ricerca di una propria identità e all’interno
di essa regnava il caos, un caos che stava paralizzando questo mondo
sempre più insidiato da quella che oggi definiamo “musica
leggera”. Proprio in questo periodo nasce il southern rock. Fino
a quel momento negli stati del “profondo sud” USA le nuove
mode musicali avevano stentato a decollare. Gli abitanti di questi luoghi
sono sempre stati molto legati alle loro tradizioni e anche dal punto
di vista musicale non facevano mistero di non apprezzare le nuove mode.
Qui sono nati tutti gli stili musicali americani: Il blues, il country,
il folk (o songwriting), il soul, l’R&B, il jazz ma anche lo zydeco
e il cajun. Inoltre questi stati sono anche tristemente noti per la
loro cultura nazionalista e indipendentista che spesso è sfociata
nel razzismo e nella persecuzione di varie minoranze. Insomma da tutte
queste premesse si evince facilmente che la suddetta zona non rappresentava
certo il territorio più adatto ad accogliere le novità.
Ma come ha fatto allora una regione così conservatrice a dare
i natali ad un movimento che (anche se per pochi anni) ha rappresentato
una vera e propria rivoluzione sia culturale che musicale? La risposta
è molto semplice: Prendendo la musica tradizionale dilatandone
i tempi e ampliando a dismisura il numero degli strumenti usati per
suonarla. In pratica il southern non è altro che un agglomerato
dei vari generi musicali tipici del sud (blues, country e jazz in particolare)
rivisto in chiave rock-psichedelica, il tutto basato sulla logica delle
jam session (improvvisazione musicale fatta di dialoghi e duelli continui
tra i vari strumenti) con assoli lunghissimi che rendevano la durata
delle canzoni superiore anche ai 20 minuti; le regole classiche della
musica tradizionale venivano stravolte dalla enorme dilatazione dei
tempi (seguendo la lezione psichedelica della Hendrix Experience e dei
Gratefull Dead) e molti classici del blues e del country venivano rivisti
con questa nuova concezione aumentando così alle orecchie dell’ascoltatore
la diversità tra il vecchio e il nuovo; A favorire il successo
di questa musica c’è anche un aspetto temporale: Il southern
rock va a riempire il buco presente tra la musica tradizionale country
(sempre abbastanza simile a se stessa) e il nuovo rock commerciale,
esso si presentava come un ibrido incentrato come gia visto sulle jam
pagando dazio alla melodia attirando così a se quegli ascoltatori
più esigente che non volevano però rinunciare alle proprie
radici. Questo almeno all’inizio. Dopo questa premessa iniziale andiamo
ora a conoscere meglio come questa musica è nata e si è
sviluppata:

La
nascita del Southern Rock: Band e stili principali
Verso
la fine degli anni ’60 le giovani leve degli stati del sud cominciavano
ad apprezzare le nuove sonorità provenienti dall’Inghilterra,
gente come Rolling Stones, Cream, Free, Led Zeppelin stavano esportando
un nuovo modo di suonare il blues e questo fece capire che anche la
musica tradizionale, con la quale essi erano cresciuti, poteva essere
modernizzata in base alle nuove tendenze. Ma la vera miccia che fece
poi esplodere la bomba southern furono band come i Grateful Dead, Moby
Grape, Jimi Hendrix Experience: Il loro approccio psichedelico alla
musica tradizionale ispirò quelli che sono ritenuti i capostipiti
del southern cioè gli Allman Brothers
Band
. Il loro primo album omonimo del 1969 segna un
solco tra il vecchio e il nuovo modo di intendere il rockblues. Fino
ad allora la quasi totalità delle band era incentrata su voce,
chitarra solista, sezione ritmica e, a seconda dei casi, piano organo
e fiati. La Allman espande questo concetto proponendo 2 chitarre soliste
(Duane Allman e Dickey Betts) l’organo Hammond e la voce da soul man
di Gregg Allman, 2 percussionisti (Jai Johanny Johanson e Butch Trucks)
e il basso (Berry Oakley); Questa possente band prendeva il blues e
lo rivedeva in chiave psichedelica con lunghissimi assoli spesso improvvisati
come nella tradizione jazz: La voce di Gregg e il suono del suo Hammond
danno un tocco soul a fare da contraltare ai duelli chitarristici di
Duane e Dickey, mentre la doppia sezione ritmica insaporiva il tutto
dando grande potenza al suono della band. I testi delle canzoni erano
abbastanza leggeri, parlavano di libertà di amore senza nessun
riferimento politico. La band si trasferì a vivere a Macon in
Georgia dove aprì una comune artistica chiamandola Big House
(riprendendo ciò che i Dead e il movimento hippie avevano fatto
a San Francisco). Qui musicisti, pittori, poeti e artisti di ogni genere
vivevano in libertà secondo la tradizione hippie. Come si vede
la Allman Brothers Band aprì la strada non solo ad una nuova
corrente musicale ma anche un diverso stile di vita. In questi anni
la band compone i suoi dischi migliori fino ad arrivare al loro capolavoro
assoluto quel “Live At Fillmore East” che è il vero
emblema del southern rock: In questo impedibile live vengono rivisti
i classici del blues in modo del tutto innovativo, lunghe jam, improvvisazione
allo stato puro che vede le due chitarre a duellare e rincorrersi sorrette
dalla potenza della sezione ritmica guidata dall’aggressivo basso di
Oakley. Questo è un disco che ha fatto scuola e ancora oggi viene
preso ad esempio. Duane Allman era il centro di tutto questo, chitarrista
unico dallo stile inconfondibile ha marchiato a fuoco decine di musicisti
delle generazioni successive. Oltre ai capolavori con gli Allman è
storico il suo riff di Layla eseguita con Derek & The Dominoes (Eric
Clapton sono 30 anni che tenta inutilmente di suonarla come Duane!)
Sono
ottimi anche i suoi lavori solisti raccolti in due antologie intitolate
“An Antology I e II”; In questi dischi possiamo apprezzare
la grande versatilità di Duane che si trovava a suo agio praticamente
con ogni stile: Abilissimo sia con la slide che quando fa “urlare”
la sua Les Paul o quando dimostra tatto e sensibilità in brani
soul in compagnia di alcuni grandi del genere come Aretha Franklin.
Anche altri membri degli Allman come Gregg e Dickey Betts hanno prodotto
ottimi lavori da solisti. Purtroppo il destino è stato crudele
con gli Allman: Il 21 ottobre 1971 l’Harley Davidson di cui era alla
guida Duane Allman va a schiantarsi contro un camion e il musicista
perde la vita, stessa sorte tocca a Berry Oakley circa un anno dopo
praticamente nello stesso incrocio maledetto. Queste due gravi perdite
portano Betts alla guida della band e con lui il suono vira verso il
country rock ma il declino del grande gruppo era ormai segnato. Dopo
l’eccellente Brothers and Sisters il culmine viene raggiunto quando
la Allman Brothers Band in compagnia di The Band e Gratefull Dead si
esibisce al festival di Watkins Glen davanti ad oltre 600.000 persone,
quel concerto è rimasto per molti anni l’evento musicale con
il maggior numero di spettatori paganti (quelli di Woodstock non furono
mai quantificati con esattezza e moltissimi non pagarono il biglietto).
La ABB si esibì per 3 ore, poi per lo stesso tempo suonò
The Band e per ultimi i Dead (per democrazia fu scelto l’ordine alfabetico
come metodo per stilare l’ordine dei concerti) con uno spettacolo della
durata di ben 5 ore; Come conclusione della serata i 3 gruppi suonarono
poi assieme per oltre un’ora; a tal proposito Butch Trucks (batterista
della ABB) ricorda: “E’ una delle pochissime
volte di cui mi ricordo che la jam non funzionò. Il problema
fu che i diversi tipi di droga non si mescolavano bene insieme: Quelli
di The Band erano ubriachi, i Dead erano in trip di acidi e noi eravamo
pieni di coca. Provammo a fare una jam ma non c’era una base comune.”

Proprio l’uso smodato di droghe è stato uno dei tanti motivi
che hanno contribuito in futuro alla decaduta di questo movimento e
che ha caratterizzato la vita burrascosa di molti dei suoi protagonisti;
Ma questo lo vedremo in seguito.
Un ruolo di fondamentale importanza per la diffusione della musica southern
lo ebbe la Capricorn, con sede ad Macon in Georgia, questa etichetta
è diventata il simbolo del rock sudista (la ABB fu la prima band
ad essere messa contratto dalla label). Fondata da un ex giornalista
musicale Jerry Wexler e da un noto manager come Phil Walden (gia con
Otis Redding e Percy Sledge) questa piccola label indipendente ha fatto
a conoscere al mondo quasi tutte le band più importanti del Southern
rock a partire dalla gia citata Allman Brothers Band fino ai gruppi
meno noti al grande pubblico che hanno comunque dato un contributo importante
alla maturazione di questa tipo di musica.
Proprio
mentre gli Allman cominciavano il loro periodo nero dall’altra parte
del paese in Florida nasceva l’altra band simbolo del Southern Rock:
I Lynyrd Skynyrd.
Essi rappresentano l’altra faccia della medaglia del southern: Se gli
Allman Brothers cantavano di amore e libertà con suoni puliti
e ipnotici i Lynyrd erano tutto l’opposto. Le loro songs si basavano
sull’orgoglio sudista, narravano di risse e inneggiavano al whiskey,
il loro motto era “vivi di corsa, lavora
duro e muori giovane”
; L’approccio musicale era molto
più hard, con le chitarre che suonavano sporche e corrosive.
Il gruppo si forma a Jacksonville nel 1970 e prende questo strano nome
dal loro professore di ginnastica che aveva in antipatia i capelloni!
Il nucleo storico della band era rappresentato dal cantante Ronnie VanZant,
dai dure chitarristi Allen Collins e Gary Rossington e dal batterista
Bob Burns a cui preso si aggiungeranno il bassista Leon Wilkeson e il
pianista-tastierista Bill Powell. Al lancio della band pensa Al Kooper
in qualità di produttore. Il loro album d’esordio intitolato
“Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd” è un vero pugno nello
stomaco dei perbenisti dell’epoca, la musica è dura e sanguigna
e la voce di Ronnie è arsa dal whiskey. I Lynyrd sono duri sporchi
e cattivi e ne vanno fieri basta vedere la copertina del disco che li
ritrae tutti assieme in una strada deserta e desolata a far sfoggio
della loro espressione dura e strafottente. Il capolavoro del disco
è “Freebird” dedicata al da poco scomparso Duane Allman,
una ballata struggente e immortale una di quelle canzoni che si sentiranno
per sempre tipo Starway To Heaven dei Led Zeppelin o Hotel California
degli Eagles. Alla drammaticità di questa song fanno da contraltare
la durezza dell’iniziale “i Ain’t The One” e l’inno sudista
“Poison Whiskey”. Questo album da una grande notorietà
al gruppo che diventa da subito beniamino dei giovani del sud che in
esso, nelle sue storie, nei suoi suoni si identificano, un successo
clamoroso che viene bissato l’anno successivo da “Second Helping”
album che contiene l’altro grande capolavoro della band “Sweet
Home Alabama”. Il sound dei Lynyrd è diventato ancora più
aggressivo grazie all’aggiunta di una terza chitarra (Ed King) e proprio
Sweet Home è l’emblema del loro inconfondibile sound. Dopo questo
album la band intraprende un lunghissimo tour americano come spalla
degli Who ma ben presto la loro carica live arriva ad oscurare la grande
band inglese. A questa lunghissima tournè fanno seguito un paio
di dischi mediocri fino al bellissimo live “One More From the Road”
che fa da apripista per quello che
molti ritengono essere forse il capolavoro della band quello “Street
Survivors” che li avrebbe dovuti lanciare definitivamente alla
conquista del mondo ma che invece segna la tragica fine dei Lynyrd Skynyrd.
La copertina del disco è un cupo presagio, essa ritrae la band
in una strada avvolta dalle fiamme. Il disco esce nei negozi il 17 ottobre
1977 e 3 giorni dopo il piccolo aereo che trasportava il gruppo precipita
a causa di una avaria nei pressi di una piccola cittadina nello stato
del Mississippi. Nell’ incidente perdono la vita Ronnie Van Zant, Steve
Gaines e sua sorella Cassie corista della band, assieme a loro muoiono
anche 3 roadies. Questo tragico avvenimento segna in qualche modo non
solo la fine dei Lynyrd Skynyrd (anche se continueranno a suonare con
varie formazioni e scarso successo) ma di tutto il movimento southern
rock. Dopo la morte di Duane Allman i Lynyrd erano i veri portabandiera
del movimento sudista e questa tragedia tolse alle numerose band minori
il simbolo a cui rifarsi, tolse la guida a tutta una generazione. Nessuno
dopo i Lynyrd Skynyrd fu in grado di prendere la leadership e come ben
si sa un esercito senza un capo va ben presto allo sbaraglio; Questo
è proprio ciò che successe al southern rock.
Ora
però facciamo un salto indietro: Oltre agli Allman Brothers Band
e ai Lynyrd Skynyrd ci furono altre band importanti dotate di un sound
personale. Una figura molto importante fu quella di Charlie
Daniels
. Egli all’epoca dell’esplosione del southern
era gia attivo da parecchi anni come musicista folk e bluegrass, aveva
collaborato con nomi illustri della musica made in Usa come Bob Dylan,
e Leonard Cohen ma sempre in veste di session man, suonando perlopiù
il violino suo strumento principale. Nel 1970 si dedica alla carriera
solista riscotendo subito un enorme successo, egli era il punto di unione
tra il vecchio country e bluegrass e la nuova frontiera della musica
del Sud. La sua fama aumentò notevolmente dopo una lunga serie
di concerti tenuti con la Marshal Tucker Band che gli valsero il soprannome
di “The godfathers of southern rock”. Nonostante fosse molto
più vecchio degli altri musicisti le sue canzoni parlavano ai
giovani con grande efficacia nel più classico stile dixie, libertà
amore e tolleranza erano i suoi cavalli di battaglia e il pubblico rispondeva
bene. Esauritosi il fenomeno southern negli anni ’80 Daniels cambia
totalmente bandiera, le sue canzoni si fanno conservatrici in perfetto
stile reganiano.
La gia citata Marshal Tucker band fu anch’essa una figura importante
di questo genere musicale. L’approccio della band era molto più
orientato al classico texas swing rispetto al boogie-rock dei Lynyrd
e al blues degli Allman. Anche questa band come le altre due era basata
su un nucleo familiare, i fondatori e leader del gruppo erano infatti
i due fratelli Toy e Tommy Caldwell: Toy era chitarrista e cantante
mentre Tommy si occupava del basso. Ad essi si aggiunsero George McCorkle
(chitarra), Paul Ridde ( batteria), Doug Gray (voce e percussioni),
Jerry Eubanks (sax e flauto). Il loro stile era inconfondibile, si basava
su un concentrato di texas swing con una forte impronta jazz data dal
sax e dal flauto mentre il primo chitarrista Toy Caldwell metteva la
sua firma suonando la sua Les Paul senza usare il plettro ma con il
solo ausilio del pollice. La loro musica rimandava direttamente al mondo
del vecchio west a partire dalle bellissime copertine che raffiguravano
cow-boy a cavallo, sterminate praterie e tutti gli stereotipi del caso.
Anche le canzoni riflettevano questo amore per la tradizione western
con lunghe ed evocative ballate country ma senza omettere il tipico
sound alla Allman fatto di improvvisazione blues. La MTB diventa così
un altro simbolo del movimento southern rock incidendo dischi davvero
ottimi: l’omonimo “Marshal Tucker Band”, “Where We All
belong”, “Searchin’ For a Rainbow”. La band continua
a calcare i palcoscenici tra alti e bassi fino al 1980 quando si compie
l’ennesima tragedia: Il 28 aprile 1980 Toy Caldwell muore a seguito
di un incidente automobilistico (nel 1993 anche il fratello Tommy morirà
a causa di un infarto). Purtroppo tutta la storia del southern rock
è costellata dalla morte, oltre ai musicisti gia citati moriranno
prematuramente anche Lowell George leader dei Little Feat, Jerry Garcia
dei Grateful Dead solo per citare i più noti. Per ciò
che riguarda proprio la band di Garcia va fatto un discorso a parte:
Includerla tra le band southern è un po’ azzardato anche se proprio
da loro prese il via il tutto. Inoltre la loro amicizia con gli Allman
fece si che le band si esibirono spesso assieme influenzandosi a vicenda.
I Dead avevano si alcune delle caratteristiche peculiari del southern
rock ma andavano ben oltre, la loro era una musica improntata sulla
psichedelia che strizzava più l’occhio a sonorità hard
rock. Inoltre la loro lunga collaborazione con Bob Dylan li faceva virare
anche verso un certo approccio folk. Come vedete i Dead erano un caleidoscopio
di suoni e influenze ben difficile da catalogare.

Le Band Minori
Queste
sono le band che possiamo definire capostipiti delle varie correnti
southern, ma oltre ad esse il sud in quegli anni ha dato i natali a
tante altri grandi band come ad esempio i Little
Feat
. Essi rappresentano una sorta di anomalia del genere,
infatti sono originari della California (come i Dead altro motivo per
cui è arduo definirli southern) una zona ben lontana da quella
natia di questa corrente musicale ma in loro troviamo tutte le caratteristiche
della southern band. Il loro sound era fortemente improntato sul blues
ma con una forte attitudine da jam band che li portava ad improvvisare
espandendo i tempi delle songs proprio come facevano gli Allman, inoltre
nella loro discografia possiamo trovare alcune canzoni che sono tipiche
della musica sudista come ad esempio la celebre “Dixie Chicken”
del 1973 (contenuta nell’omonimo album a cui partecipa anche Bonnie
Raitt) che li impone all’attenzione del pubblico southern. Anche i Feat
si basavano su una formazione molto ampia composta da sei musicisti
a cui si deve aggiungere anche il disegnatore Neon Park che cura la
grafica di tutti i loro dischi e che fa stabilmente parte della “famiglia”
Little Feat. Altra caratteristica peculiare della band erano i testi
surreali in piena sintonia con la filosofia hippie. Purtroppo la band
non ha mai riscosso un grande successo commerciale e questo ha minato
i rapporti all’interno di essa fino al punto che Lowell George deciderà
di abbandonare la sua creatura prima di morire di malattia a soli 34
anni.
Degne di segnalazione sono anche la Atlanta
Rhythm Section
, band atipica fondata da vari musicisti
originari della città di Atlanta e reduci da esperienze in varie
band, essi amavano definirsi una “cooperativa di songwriters”
e la loro musica, basata su una grande perizia tecnica e molta melodia,
aveva un approccio decisamente più commerciale rispetto alle
altre band; I Grinderswitch
una formazione improntata verso un boogie rock molto aggressivo e carico
di adrenalina, Eddie Hinton musicista soul-southern autore di ottimi
lavori come “Very Extremely Dangerous” ma giunto sulla scena
solo nei tardi anni ’70; The Outlaws forse l’unica band oltre ai Lynyrd
Skynyrd (come loro originari della Florida) a presentare 3 chitarre.
Atipici sono gli Wet Willie
che rappresentano la parte più R&B del southern rock mischiando
sapientemente soul, rock e gospel.

La
Fine del Sogno

Come
abbiamo gia detto in precedenza dopo la tragedia che segnò la
fine del nucleo originale dei Lynyrd Synyrd il mondo del southern rock
restò senza una band simbolo a cui rifarsi; Le band maggiori
che erano rimaste non furono in grado di prendere lo scettro del comando
inoltre dopo la disgrazia tantissimi gruppi giovani divennero dei veri
cloni della gloriosa band della Florida, senza averne lo spessore artistico,
ottenendo l’unico risultato di appiattire la scena, privandola di quella
originalità e varietà di suoni che aveva contribuito a
renderla grande. Questo unito alle altre varie disgrazie che nel corso
della sua breve vita hanno privato questo genere dei suoi migliori protagonisti
contribuì a un repentino abbandono da parte dei musicisti “sopravvissuti”
delle sonorità tipiche di questa musica portandoli verso altre
più commerciali come il country pop. Alcune band minori cercarono
di continuare sulla strada tracciata dagli Allman e dai Lynyrd ma ormai
sia il pubblico che le case discografiche avevano perso il loro interesse
per questo tipo di musica. Inoltre come abbiamo visto all’inizio tutto
il movimento southern rock si basava su una precisa filosofia di vita
basata sul vivere in comunità rincorrendo ideali di pace, amore
e libertà: Da questa filosofia le band traevano ispirazione e
su essa costruivano la loro musica. Ma i tempi cambiano e la tragedia
dei Lynyrd fece risvegliare i giovani di allora da questo sogno mentre
le nuove leve crescevano con una diversa filosofia più improntata
al successo e alla ricchezza personale, più sensibile al valore
materiale delle cose che a quello spirituale che aveva guidato i fondatori
del movimento hippie a cui la scena southern si era ispirata. La fine
del southern rock può essere fissata nei primi anni ’80 con la
svolta commerciale di cui abbiamo parlato in precedenza.
Come abbiamo potuto vedere il southern rock ha avuto una vita molto
breve, all’incirca dal 1969 al 1977 ma in questo piccolo lasso di tempo
sono saliti alla ribalta musicisti che hanno influenzato in modo pesante
tutte le future generazioni di rocker; Artisti come Duane Allman,e Ronnie
Van Zant hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica
rock lasciandoci in eredità canzoni immortali e meravigliose.
La musica southern ha inoltre avuto il grande merito di far capire al
mondo che le regole base della musica tradizionale potevano essere mutate
senza per questo intaccare lo spirito alla base di essa, forse per la
prima volta tanti generi musicali differenti sono stati uniti tra loro
in modo da creare un sound innovativo e moderno, un suono al di fuori
di ogni regola ma con una sua precisa identità di fondo. Si è
anche capito che in una band rock potevano tranquillamente convivere
tanti strumenti senza che nessuno di essi fosse rilegato al ruolo di
“comparsa” superando così lo stereotipo della classica
formazione a 4\5 elementi; Nel southern le chitarre avevano un ruolo
fondamentale ma anche la sezione ritmica, i fiati l’organo il piano
e le tastiere erano protagonisti assoluti. Si forse il southern rock
è stato solo un sogno fatto d’amore e libertà, poi la
crudeltà della vita con le sue piccole grandi tragedie ha riportato
tutti alla realtà, purtroppo….

DISCHI
ESSENZIALI

Qui
di seguito riportiamo una lista delle band southern rock principali
con accanto i dischi da noi ritenuti più validi, per le
band più importanti la scelta sarà maggiore per
i gruppi considerati “minori” segnaleremo solo uno o
due titoli. Il giudizio naturalmente è del tutto personale
questo elenco serve più che altro per orientarsi nell’ascolto.
Buon divertimento.

Allman
Brothers Band

_The Allman Brothers Band
_Idlewild
South
_At
Fillmore East [live]
_Eat
a Peach
_Brothers
and Sisters

Lynyrd Skynyrd
_Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd
_Second
Helping
_Street
Survivors
_One
More from the Road (live)

Charlie Daniels
_Charlie Daniels
_Fire
on the Mountain

Little Feat
_Little Feat
_Sailin’
Shoes
_Dixie
Chicken
_Waiting
for Columbus (live)

Eddie Hinton

_Very Extremely Dangerous

Atlanta Rhythm Section
_Third Annual Pipe Dream
_A
Rock ‘n’ Roll Alternative

The Marshall Tucker Band
_The Marshall Tucker Band
_Where
We All Belong
_Searchin’
for a Rainbow

Grinderswitch

_Honest To Goodness
_Macon Tracks

Wet Willie
_Drippin’ Wet [live]
_Keep
on Smilin’

Molly Hatchet

_Molly Hatchet

The Outlaws
_Outlaws

38 Special
_Special Delivery

Blackfoot
_No Reservations
_Strikes

The Dixie Dregs

_Free Fall
_What
If