Dylan, Bob – Highway 61 Revisited

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Dopo la svolta elettrica di “Bringing It All Back Home”, che segna il suo passaggio definitivo dal folk al rock, mr. Zimmerman ci prende gusto e ripropone un altro album suonato quasi interamente con strumenti amplificati (l’unica eccezione è “Desolation Row”) e ancora una volta il mondo della musica si deve inchinare. I testi sono sempre più visionari per un disco destinato a scardinare tutte le regole della musica commerciale. Fino ad allora i “singoli” non dovevano durare più di tre minuti, Bob invece presenta “Like a Rolling Stones” che di minuti ne dura oltre 6 e il successo è a dir poco clamoroso (molti ritengono il brano il più grande singolo di tutti i tempi), questa è solo una delle tante piccole rivoluzioni che Dylan ha portato nel mondo del rock, quello cha lui fa diventa regola e legge. I testi sono crudi affreschi di gente comune che si misura con la realtà quotidiana, qui Bob unisce la sua vena di cantastorie con la nuova attitudine rock elettrica e il risultato è entusiasmante. A differenza del passato in questo disco è preponderante lo scontro tra realtà e illusione; La ragazza protagonista di “Lìke a Rolling Stones” non riesce ad adattarsi a un modo duro e crudele, lei proviene da una famiglia benestante, e crolla sotto i colpi della realtà. Attraverso il rock il “reverendo Zimmerman” ci snocciola la sua visione del mondo anche con un pizzico di ironia, a tal proposito è eloquente la prima strofa della title track:” Oh, Dio disse ad Abramo “Sacrificami un figlio” Abe disse: “Amico, mi prendi in giro?” Dio disse “No” Abe disse “Cosa?”
Dio disse “Puoi fare come vuoi Abe ma la prossima volta che mi vedi arrivare sarà meglio che scappi” Allora Abe disse “Dove vuoi che avvenga questo omicidio?” Dio disse “Sulla Highway 61” . Una grande canzone di rock elettrico tirato e sporco. Ma Dylan ritorna anche al suo amato blues in una delle canzoni più belle del disco “Tombstone Blues”: Undici minuti di blues secco chitarra e armonica che ci mostra il lato più visionario del cantautore, un brano della canzone recita:” Giovanni Battista dopo aver torturato un ladro
guarda il suo eroe, il Comandante in Capo, e dice “Dimmi grande eroe, ma per piacere sii breve,
C’è un buco per me dove posso vomitare?” Il Comandante in Capo gli risponde mentre insegue una mosca e dice “Morte a tutti coloro in quali frignano e piangono” e lasciando cadere una spranga indica il cielo e dice “Il sole non è giallo è vigliacco” . In “Ballad of a Thin Man” invece Bob usa un rock molto incentrato sull’uso del pianoforte e dell’organo per raccontarci la storia di mr. Jones, un uomo che non riuscendo a privarsi dei suoi status symbol si perde nella realtà quotidiana fino a impazzire “Porgi il tuo biglietto e vai a vedere il fenomeno da baraccone che subito viene verso di te quando ti sente parlare e dice “Come ci si sente ad essere un tale mostro?” e tu dici “Impossibile!”
quando egli ti porge un osso E qui sta succedendo qualcosa ma tu non sai cos’è vero mister Jones? “. Nel periodo di esplosione del pop dei Beatles e del rockblues provocatorio degli Stones, Bob Dylan tira fuori un disco crudo e visionario. Dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio con le nuove sonorità del rock a tal punto da diventare un punto di riferimento anche per nuove star inglesi. Questo è il periodo migliore di Zimmi ogni suo disco è un capolavoro e “Highway 61 Revisited” rappresenta un tassello molto importante nella storia del rock; imperdibile!