Conte, Paolo – Reveries

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Doverosa premessa: questo “Reveries” non è propriamente il nuovo album di Paolo Conte, quindi mi tocca già deludere chi dal 2000 attende il seguito del pluriacclamato “Razmataz”. L’album di cui mi accingo a parlare è praticamente una raccolta con riedizioni di tanti vecchi amatissimi classici dell’artista astigiano. La label americana Nonesuch – che vanta nel suo roster artisti del calibro di Ry Cooder, Joni Mitchell e Philip Glass tanto per nominarvene alcuni – che già riscosse un inaspettato e grandissimo successo col suo “Best of” del 1998 (addirittura premiato come disco dell’anno dal magazine “Rolling Stone”), ha infatti deciso di realizzare questa nuova antologia principalmente per il pubblico americano, salvo poi destinarla all’intero mercato mondiale.
Perché fare un’altra raccolta vi chiederete voi? Semplicissimo, per illustrare con maggior completezza la carriera di questo immenso artista – visto che i suoi classici più noti (“Via con me”, “Bartali”, “Elisir” e tutto il resto dell’album praticamente) erano stati già inseriti nell’ottimo “Best of” – la Nonesuch ha deciso di includere alcuni dei suoi brani più “per intenditori” rieseguiti appositamente per l’occasione.
L’album si apre con la title track, un brano che i fan dell’avvocato hanno avuto modo di sentire solamente nel suo doppio live “Tourneé”, un pezzo jazz per pianoforte cantato in francese con la ruvida voce che tutti conosciamo, accompagnata da un suggestivo sax, che sembra ricreare l’atmosfera di un café parigino. “Gioco d’azzardo” è una nostalgica, romanticissima ballata che ci descrive con una sublime metafora – quella del rischio al gioco – di un amore finito male, con le atmosfere old style e la “ruvida delicatezza” che ossimoricamente denota la voce di Conte. Ritmi tribali e mediterranei dettati dalle percussioni ci deliziano in “Dancing”, in cui il set di fiati sax-tromba-trombone trae chiara ispirazione da sonorità anni ’30, un pezzo che non esiterei a definire ballabile, nell’ambiente giusto ovviamente oltre che in buona compagnia… “Aguaplano” riprende atmosfere sudamericane facendoci sognare un volo sopra quei lontani paesi.
Ironia, intelligenza e soprattutto una grandissima classe, ecco cosa troviamo in quest’album semplicemente perfetto: sarà anche il fatto che si tratti di una raccolta, ma ogni brano è semplicemente perfetto, solo ogni tanto si distingue qualche autentico capolavoro!
È il caso ad esempio della ballad al pianoforte intitolata “Madeleine”, una splendida canzone d’amore che rivela ancora tutto l’amore del nostro artista per la musica francese, della sua personalissima variazione sul tema del tango intitolata “Blue tangos” o ancora il classico jazz di “L’avance”, la colonna sonora ideale per il più raffinato dei corteggiamenti.
E ancora “Parigi”, doveroso, accoratissimo omaggio a una delle città più belle del mondo, trattata davvero come una gran signora d’altri tempi, che ha praticamente adottato il signor Conte. E da Parigi possiamo partire per Asti e… Bernareggio! No non è uno scherzo, “Diavolo Rosso” è una canzone dai ritmi e dalle atmosfere folk che vuole essere un omaggio al nord Italia che a Paolo Conte ha dato i natali. È indubbiamente il pezzo più “insolito” di questa raccolta, un altro suggestivo omaggio al mondo del ciclismo dopo “Bartali” – che secondo il sottoscritto è uno dei più bei pezzi mai scritti nell’intero panorama italiano – in quanto dedicato al ciclista Giovanni Gerbi, artigiano come Conte e primo italiano a partecipare al Tour de France nel 1904, una figura che infiammò gli animi degli italiani in un’epoca in cui il ciclismo era lo sport per eccellenza.
Chiude l’album la traccia numero 16, “Come mi vuoi”, un’altra ballata jazz intonata in italiano dal nostro “avvocato” e in inglese dal coro.
“Reveries” si rivela una raccolta davvero valida, il completamento ideale del “Best of” che ci sentiamo di consigliarvi anch’esso vista la qualità dei pezzi contenuti (e il prezzo davvero “nice”), l’ideale per chi non conoscesse questo grandissimo artista di casa nostra o avesse voglia di ascoltare musica dalla classe sopraffina, con musiche da brivido e una voce calda e inimitabile.
Restando in attesa per il nuovo album vero e proprio, “Reveries” è a dir poco imperdibile.