Annavoid – Annavoid

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Quello che vi sto per recensire è un demo dell’anno scorso di un gruppo di giovani di Galbiate (LC) supportati dal progetto Sottosuono, gli Annavoid. Ciò che mi incuriosì e mi spinse all’acquisto di questo demo fu l’ottimo artwork e soprattutto la curiosità di vedere un gruppo italiano a cimentarsi in un genere, il gothic, nella nostra madrelingua. E mi ritrovai con una bellissima sorpresa, perché la loro combinazione di gothic metal e industrial, ispirata a gruppi nostrani più noti come Canaan e Monumentum ma ammiccante anche a N.I.N. e A Perfect Circle.
La band può contare su quattro validissimi membri: Nicola Longhi (elettronica e voce), Massi (chitarre), Simone “Lima” Limardo (basso) e Sergio Arioli (batteria), una squadra davvero ben amalgamata capace di realizzare un demo che qualche affinamento a parte poco ha da invidiare a produzioni più professionali.
“Elevatore” già stupisce l’ascoltatore per la perizia con cui gli elementi goth melodici vengono associati alle parti più cattive con la chitarra di Massi ma soprattutto con la voce di Nicola, che ricorda a tratti Samuel dei Subsonica, una scelta un po’ azzardata ma che dà decisamente i suoi frutti, dando vita a uno stile originalissimo.
Meno riuscita mi pare al contrario “Intro versus”, pezzo puramente industrial che presenta delle idee brillanti, ma che è proprio realizzato male, probabilmente per mancanza di synths o di studios adeguati a questo genere; dovrebbe infatti da intro a “Gravità ultraconvenzionale” non riuscendo nel suo scopo, ma in fondo questo validissimo e trascinante pezzo di ispirazione APC – già inserito nella compilation “Attraversamenti” – non ne aveva bisogno.
“Radice emblematica” è un pezzo che a tratti risulta puramente EBM: risultato ancora valido, ma anche stavolta i synths non funzionano, troppo in secondo piano rispetto a voce e chitarra ed è un peccato. La lenta “Vocazione” colpisce per le atmosfere goth davvero delicate, mentre la seguente “Antartica” richiama maggiormente il goth e l’EBM di matrice tedesca, Rammstein e Project Pitchfork. In “Morpho” troviamo in aggiunta degli scream efficaci, mentre l’intro di “Tenebre” sembra un omaggio (voluto?) ai Kraftwerk.
Non male anche “The Bean and the Queen”, che ha il solo difetto di essere un pezzo dall’aria forse troppo stereotipata con tutti i cliché del goth industrial, senza dubbio il pezzo meno originale dell’intero album. La conclusiva “Dal fondo” rivela ancora tutto l’amore del gruppo per il side project di Maynard James Keenan, un’autentica fonte di ispirazione per quattro ragazzi che riescono a rielaborare quanto fatto dai loro idoli con una propria personalità.
In definitiva non posso fare altro che promuovere un demo davvero valido, sperando che questi quattro giovani lecchesi possano entrare in contatto con qualcuno che sappia valorizzare in concreto il loro evidentissimo talento, qui penalizzato da limiti di produzione che penalizzano in alcuni tratti le tastiere, fondamentali nell’economia del suono di questa band.

Contatti: annavoid@lycos.it
Sito: Progetto Sottosuono