Beta Band – Heroes to zeroes

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Il tanto atteso seguito di hot shots è un album che lascia l’amaro in bocca.
I Beta band traballano, e sembrano aver perso quello smalto e quella genialità psichedelica-folk che era il loro marchio di fabbrica.
Il nuovo disco si apre con Assessment, uno dei tanti buoni spunti del cd, con un basso incalzante e una chitarra che sta netta sui sedicesimi. Fa piacere risentire il loro gioco di voci, quel cantato quasi confidenziale pieno di reverbero che crea un’atmosfera, un’orbita musicale personale per ogni loro disco.
In un crescendo di trombe e ottoni Assessment lascia spazio a Space, e già si incomincia a storcere un po’ il naso… e il gioco finisce.
La canzone-come l’album- da l’idea di un gruppo che ha curato quasi maniacalmente gli arrangiamenti, i campionamenti, lo stile della batteria e la ricerca dei suoni trascurando però ciò che più è essenziale in un pezzo: la melodia.
Ricche fuori, ma povere dentro. Easy propone ad esempio un riff scontato che non fa che aggravare un pezzo che pecca in spirito Gomeziano; Wonderful riporta a una psichedelia alla doors, con i piatti della batteria che esplodono tra suoni di synth e il tappeto delle voci, ma il ritmo stenta a decollare; Out-Side si classifica come nuovo singolo pronto anche per una breve scalata in classifica, ma i più attenti riconosceranno un indie rock che ormai i superfurry animals saprebbero fare ad occhi chiusi.
Insomma, il gruppo non riesce a proporre niente di quanto un sacco di altre bands ci hanno già fatto sentire: Gomez, Notwist, Alfie, Lali Puna…e una strizzata d’occhio ai beta band stessi.
Momenti migliori del disco risultano quindi essere quelle canzoni che non brillano tanto per originalità o innovazione, ma per personalità in fotocopia, come se la band tentasse di fare una tipica canzone nel proprio tipico stile [concetto da un lato difficile, ma estremamente ovvio. Come se i pink floyd di ora suonassero come i pink floyd di ummagumma, sono sempre loro, ma finti]. E di questo modello fanno parte la delicata space battle, la bellissia troubles (sognante e delicata, con i suoi pizzicati che nuotano nell’aria) e l’accattivante simpie.
E’ tutto come un fantastico scrigno tempestato di gemme e diamanti che dentro non contiene niente, così sta a voi scegliere se il contenitore basta a far dimenticare la mancanza del contenuto.