Cross Canadian Ragweed – Soul Gravy

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La scena roots – alternative americana continua a buttar fuori a ritmo, fortunatamente, incessante giovani band di belle speranze. Nei primi mesi di questo nuovo anno abbiamo già avuto modo di apprezzare, tra gli altri, i Lucero e i Tarbox Ramblers. E’ ora il turno dei Cross Canadian Ragweed il cui acronimo è CCR il che è tutto dire…A dire il vero con la band di John Fogerty le somiglianze finiscono qui ma i nostri hanno comunque molto da dire. “Soul Gravy” è il loro sesto album, live compresi, in appena 3 anni di attività. Una attività comunque molto proficua visto che dal 2002 Cody Canada e soci sono passati dalla Smith Music alla Universal. Anche il loro approccio è mutato in questo periodo passando da un country rock ad un più efficace, a mio avviso, rock country. Scusate il gioco di parole ma era per sottolineare come da questo album la componente rock sia predominante rispetto a quella country. Prima di “raccontarvi” qualcosa in più delle canzoni che compongono questo nuovo loro ultimo album voglio spendere due parole sulla confezione. Si perché in un momento in cui i cd costano quasi 1€ al minuto i nostri tirano fuori un album che comprende un cd con 13 brani e un DVD live con altri 16 canzoni il tutto al prezzo di un unico disco. Insomma mi sembra che sia una cosa che vale la pena sottolineare; con circa 16 € ci si portano a casa oltre 2 ore e mezza di grande musica. Il solo dvd, corredato da un simpatico software per pc, vale tutto il costo della confezione perché dal vivo i nostri sono davvero bravi e coinvolgenti. Aggiungiamoci che lo studio album è anch’esso davvero bello e il gioco è presto fatto. Ultima annotazione: tra i brani del cd e quelli del dvd non ci sono doppioni. Visto che la parte video è offerta come bonus mi limito soltanto a consigliarvene caldamente la visione e mi concentrerò sulle canzoni dello studio album che sono la novità (quelle del dvd sono i brani migliori dei loro precedenti album). Bene veniamo ora alle canzoni: i CCR propongono un rock di chiaro stampo sudista, melodico e graffiante come si conviene alternando in maniera sapiente dure road song elettriche a dolci ballate acustiche o semiacustiche. Per carità non sono certo dei fenomeni e non hanno inventato nulla di nuovo ma quello che fanno lo fanno bene e onestamente a me questo basta. Le loro song sono tutte molto gradevoli con alcuni picchi di quasi eccellenza. Soprattutto le liriche sono molto efficaci. I testi parlano soprattutto ai giovani e lo fanno con un linguaggio molto rockettaro, un linguaggio tipico delle lunghe e polverose higway americane, lo stesso linguaggio di gente come Steve Earle, con i dovuti distinguo ovviamente, il linguaggio di “americana” da cui essi provengono. Ma vediamo un po’ le canzoni: si passa dal rock duro di “Hammer Down” con le chitarre distorte a dovere e la sezione ritmica dura come un macigno alla melodia pura delle ballate acustiche come “Flowers”. C’è poi il country- rock -blues di “Down” con la slide acustica e le spazzole. “Number” è un rockaccio sano e vigoroso così come “Again” che inizia con una chitarra distorta che ricorda molto i Lynyrd Skynyrd a cui si aggiunge il ritornello in crescendo più tipicamente country oriented. “Lonely Girl” girl è una bella ballata elettrica di tipico rock made in USA che nonostante usi una formula piuttosto inflazionata riesce a non risultare mai banale. La musica dei CCR ha il grande pregio di essere si di facile presa ma non sconfina mai nel banale, è rock da ascoltare a tutto volume e da cantare a squarciagola . Rock che ti fa venire voglia di ballare o di metterti in strada con il vento in faccia perché ha quella sana dose di libertà che è alla base della nostra musica. Se volete passare un paio d’ore di puro divertimento Soul Gravy è certamente il disco che fa per voi, i CCR probabilmente non faranno la storia del rock ma sapranno regalarvi momenti di ottimo rock a stelle strisce. Caldamente consigliato a tutti.