Sonny Boy Williamson I – Sugar Mama

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Tra i tanti nomi che hanno fatto la storia del blues quello di Sonny Boy Williamson è certamente uno dei più importanti. Del secondo Sonny Boy (Rice Miller) abbiamo già detto in passato, ora ci occupiamo del primo Sonny, vale a dire John Lee. Il nostro è stato senza dubbio uno degli armonicisti più importanti di sempre, grazie a lui il piccolo strumento ha ottenuto la stessa dignità e raggiunto la stessa importanza della chitarra. I suoi fraseggi brevi e potenti hanno segnato in modo indelebile la storia del blues prebellico. Dal suo insegnamento hanno attinto in molti dal secondo Sonny Boy per passare a Junior Weels e Little Walter.. Ad essere onesti quale dei due tra lui e Rice Miller fosse il vero Sonny Boy Williamson rimante tutt’ora un mistero, Entrambi dichiaravano di aver preso il nome d’arte prima dell’altro e forse mai sapremo al verità. La storia ci consegna John Lee come I e noi ci adattiamo. Una cosa è certa il nostro è stato un musicista sensazionale che ha veramente rivoluzionato il modo di suonare il piccolo strumento. Basandosi su uno stile fatto di violente aspirazioni e fantasiosi fraseggi, così cupi e sensuali da renderlo uno dei musicisti più noti della Chicago prebellica. La sua voce era pura carta vetrata caratterizzata da una balbuzie che lo spingeva su insoliti registri ritmici. Nonostante sia morto giovanissimo a soli 34 anni, sembra durante una rissa, la sua eredità musicale rimane ancora oggi intatta. A discapito della su breve vita John ha registrato moltissimo e in commercio ci sono decine e decine di raccolte della su opera. Per i completasti consiglio quella in 5 cd edita dalla Document ma se volete qualcosa di meno impegnativo questo “Sugar Mama” fa decisamente al caso vostro. Le 24 canzoni qui presenti coprono il periodo Bluebird che va dal 1937 al 1941 e vedono il nostro accompagnato da partner d’eccezione come Big Joe Williams, Big Bill Broonzy alal chitarra, Walter Davis e Blind John Davis al piano, Henry Townsend, Robert Lee McCoy al sax e Yank Rachell al mandolino. In un paio di canzoni fa capolino anche Washboard Sam con la sua “asse per lavare”. I suoi classici ci sono quasi tutti da “Good Morning Little Schoolgirl” , il suo primo e forse più grande successo commerciale,a “Bluebird Cafè” passando per “My Black Name” e “Whiskey Headed Woman”. Ma anche “Got the Bottle up and Gone” con una superba prova vocale di McCoy. E ancora la superba “Decoration Blues” e “Good Gravy” ,dove Big Bill Broonzy ci cimenta alla chitarra elettrica, la dolce “Lord, Oh Lord”. Nonostante i brani siano tutti piuttosto datati la qualità sonora grazie all’ottima rimasterizzazione è davvero eccellente e ci permette di apprezzare a pieno tutte le sfumature del “sassofono del Mississippi”. John Lee è una delle, molte, tappe obbligate per capire il percorso che portò il blues dalle piantagioni alle grandi città fino alla sua evoluzione nel rock & Roll