Blur – Leisure

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L’esordio discografico della ditta Albarn e co. porta la data 1992 sia cronologicamente che musicalmente. Il disco infatti si inserisce a tutto titolo nel filone Baggy, movimento imperante in inghilterra in quel periodo, un misto tra la disco suonata e primi accenni di pop rock.
I Blur hanno tuttavia il pregio di inserire nell’album riferimenti psichedelici che alla lunga si riveleranno la parte più interessante del disco.
There’s no other way è irresistibile e trascinante, perfetta per la scalata delle classifiche, ma perde il confronto diretto col primo singolo She’s so High, un brano quasi allucinogeno, dal riff semplice e dalle chitarre che riportano al Dream pop di gruppi come Lush o Adorable.
Bang, terzo e ultimo estratto, è una canzone scelta dalla Food, e si sa che quando l’etichetta pesca in un disco è solo perchè cerca di scovare un’altra Hit… magari se la scelta fosse stata lasciata al gruppo a quest’ora avremmo avuto sugli scaffali Sing, canzone pronta da quando i Blur si facevano chiamare Seymour e brano che nell’ultimo periodo della band è stato “ripescato” per i concerti dal vivo. Una fantastica batteria martellante e incessante sul quale cresce un piano dai toni angoscianti e ansiosi e su cui, soprattutto in versione live, si arrampica la chitarra di Graham coxon piena di feedback e riverberi. Se solo non avessero avuto la predilizione per gruppi come Kinks o Xtc, o per il pop americano dei They Might be giant, e se solo avvessero ascoltato più pink Floyd o i Doors i Blur di Leisure sarebbero forse stati come i primi Verve.
Ma ci sono troppi “se”… I blur, infatti , hanno incarnato almeno per metà della loro carriera il brit-pop nello specifico della parola pop. La batteria onnipresente e complessa di Dave Rowntree, il basso dai riff originali di Alex James, la chitarra e gli effetti di Graham Coxon (che già strizzavano un po’ l’occhio al noise), il cantato scanzonato di Damon Albarn (unito ai suoi occhioni) fanno breccia nei teen agers inglesi spianando la strada al futuro della band.
Leisure è quindi un disco utile perchè si scopre quindi un gran gruppo, sebbene alla fine ci si accorga che manca il gran disco. Alla fine infatti Leisure stanca si fa ripetitivo in troppi passaggi, e molte canzoni finiscono per assomigliarsi anche troppo… c’è da chiedersi allora di chi sia stata la scelta della scaletta, sia come ordine dei pezzi che appaiono nell’album e sia come i pezzi confrontati con le b-sides.

Ma questo è solo l’inizio, il grande salto arrivera a breve distanza, visto che già nel 1993 sarà il tempo per il secondo album: Modern Life Is Rubbish. E l’inghilterra non sarà più la stessa.