Zu – The Way Of The Animal Powers

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Nulla di nuovo sul fronte occidentale, o quasi. Formazione a quattro col violoncellista compositore Fred Lonberg-Holm e Scarful all’artwork per un lavoro che, a conti fatti, sembra la naturale evoluzione del discorso Zu. Portando avanti la formula free form che da sempre contraddistingue il gruppo romano, il disco vede concentrarsi i quattro alla ricerca non più di una frammentata violenza hardcore – quasi assente dal lavoro -, ma di un’unità timbrica che parte del presupposto dell’idea del jazz per concedersi infine in un lavoro d’avanguardia che col jazz spartisce nulla o poco. Semplicemente Zu sviluppa l’idea di rock in un ambiente puramente free, andando a sintetizzare in un unico album da venticinque minuti i vari esperimenti d’improvvisazione e elettronica confluiti negli anni (Original Silence, Gebbia e Ligeti, Eugene Chadbourne, Dogon). Il risultato è quello che ci si poteva aspettare dopo Radiale: un flusso oscuro e continuo di magma strumentistico che nega gli assunti da cui si muove (jazz e rock) e da cui si mosse (l’hardcore); forte di un cambiamento necessario, l’unica controindicazione risiede nell’avanguardia stessa, fin troppo ostica a chi vuol concedersi un ascolto di Zu nella sua forma tipica. In attesa ora del nuovo lavoro con Gustafsson.