Bellini – Small stones

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Prima di tutto, un po’ di storia: Agostino Tilotta e Giovanna Cacciola, rispettivamente ex Uzeda alla chitarra e alla voce. Damon Che – Don Caballero – si aggiunge a loro pubblicando un disco sotto la ragione sociale Bellini. Capolavoro. Ad un certo punto se ne va, lasciandoli come degli stronzi su un palco davanti alla gente strepitante, arriva un nuovo batterista, Alexis Fleisig, dei Girls Against Boys. La musica si fa meno sperimentale, e rimane la cosa più coraggiosa che si possa ascoltare nel 2005: noise rock, totalmente fine anni ‘80, massimo ‘90. Gli Uzeda con meno spigoli e un po’ più di melodia: angoli, nervi, scosse, tellurismi, una voce emotivamente devastata e le classiche chitarre che strepitano dappertutto. Certo, manca il polverone alzato dal primo disco che era da strapparsi i capelli, ma qui c’è una musica che in troppi oggi si sognano, un vero spettacolo dalle atmosfere noir che non risparmia colpi a nessuno, un’elegia al chitarrismo in un tempo nel quale il termine indie aveva un significato ben preciso. E’ il disco fuoritempo massimo più fresco ascoltato fin’ora; qui non è la musica che si piega al tempo, è proprio il 2005 che si piega a questo disco. Da qualunque parte lo si guardi, Small Stoner è un gran disco signori, con The exact distance to the stars e Chaser come summa di un piccolo capolavoro-bignami sulla composizione noise.