Verumore – Mentre gli altri dormono

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Questo lavoro dei Verumore rappresenta un chiaro esempio di ciò che sta succedendo in quello che viene comunemente definito “panorama musicale italiano”: una serie di brani ben prodotti e suonati decentemente ma purtroppo con uno spessore minimo. Ok, il genere che affrontano è più che abusato, il “solito” alternative rock, ma non per il fatto che tutto è già stato detto non ci si debba sforzare per dirlo meglio. Piattezza nella composizione, mancanza di idee veramente entusiasmanti, ecco qual è il punto. Sul loro blog si autodefiniscono “quattro funamboli, come già ne esistono”, e questo implica già un’iniziale assenza di novità. L’altro enorme e annoso problema è legato alle parti vocali: tralasciando l’esecuzione tecnica in sé (tonalità giuste e/o sbagliate, qualche stonatura, il tutto in maniera approssimativa) ciò che più mi fa male è la banalità delle linee vocali, il tutto legato ad una serie di testi intrisi di quei triti e ritriti luoghi comuni da giovane artista depresso il cui animo però mira alle alte sfere. E dire che, sebbene non sembri, i Verumore mi stanno simpatici a pelle. Purtroppo il lavoro non è all’altezza delle sensazioni. Speriamo che sia solo una falsa partenza dovuta ad una buona dose di immaturità.