Francamente non potevo immaginare una serata migliore come primo concerto a Genova da sentire nel 2007. Per chiudere la mostra Crossover Art Exhibition allestita nella palazzina San Desiderio all'interno del porto antico viene organizzato questo fenomenale Zena Impro Fest che ha visto la partecipazione di ben sedici musicisti di estrazioni anche molto diverse, accomunati semplicemente dalle incredibili capacità. Lo spettacolo di improvvisazione si basa su un pazzesco gioco dell'oca (chiamato “un bel gioco dura l'oco”) ideato dal batterista Lorenzo Capello, tirando un enorme dado rosso e argento sia i musicisti che il pubblico si spostavano su questo strambo tabellone che dava le direttive per le scelte musicali, le quali spesso partivano dal fenomenale contrabbassista Tommaso Rolando, membro del fantastico collettivo jazz Calomito e autore di ottime performance live con il suo progetto solista a nome Stoni. Le caselle del gioco portavano quindi i musicisti a passare da coinvolgenti risate collettive a lenti blues, swing veloci, intermezzi in cui suonavano una nota a testa, starnazzate scomposte, ponti di note, chiacchiere ad alta voce e strumenti smontati e rimontati suonando. In poche parole un coinvolgente delirio musicale, il quale però è riuscito ad essere anche veramente piacevole da ascoltare grazie alle straordinarie capacità dei musicisti scesi in campo. La sorpresa di un tale risultato sonoro, così gradevole, viene anche dalle differenze tra i vari artisti che hanno preso parte alla serata. Cosa può uscire dal far improvvisare assieme due musicisti come, ad esempio, Andrea Ferraris (alla chitarra elettrica, membro tra i vari progetti degli ottimi industrial-drone Ur) e un musicista che viaggia tra il jazz e l'avanguardia come Claudio Parodi (durante la serata ha suonato il clarinetto turco)? Beh il risultato è stato semplicemente estasiante, voci comprese, anzi probabilmente uno dei punti di forza più influenti del concerto, con una Patrizia Oliva (alias Madame P.) fenomenale sia nell'uso delle corde vocali che degli effetti e una bravissima Esmeralda Sciascia a suo agio anche fuori dalle atmosfere afro-jazz a cui è solita. Un esperimento notevole che spero si ripeta in futuro, una bellissima serata dominata dalla splendida musica, una sfida clamorosamente vinta.
foto by laura milone