Taxonomy + Polvere – Impro Ensemble 12/10/2006

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Questo è il disco che ci riconcilia con l’avant rock e, qualunque cosa possa significare, la troviamo in quindici minuti e cinquantaquattro secondi di improvvisazione live da parte di Taxonomy e Polvere, ovvero un intero mondo musicale lasciato nelle mani di Mattia Coletti, Xabier Iriondo, Roberto Fega, Elio Martusciello e Graziano Lella mutuato direttamente dalle metamorfosi genetiche di Cronenberg. Perché effettivamente non si parla più di improvvisazione, tantomeno di rock o elettronica: si parla in questo caso di un surreale quanto digitale funk rovinato da screzi elettronici e live manipulation, si parla dell’idea del rock soppiantata, straziata e assemblata sotto forma di elettronica quando nell’esatta metà del disco le idee surreali dei Can vanno a scontrarsi con la guerra digitale messa in atto dai Taxonomy. Il tutto si muove in un mondo dove ogni clangore metallico, ogni movimento ellittico, ogni piccolo suono di chitarra, ogni linea di basso funk o dub che sia, ci ricorda una realtà straniata degna di Ballard a colazione con Rioji Ikeda. Probabilmente – e questo è un consiglio – il nuovo rock dovrebbe muoversi partendo anche da queste coordinate.