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Bel modo di presentarsi “Urbi et Orbi” questo (Ep)onimo cinque pezzi per We Are Soldiers We Have Guns, al secolo Mahlin Dahlberg( già con Laurel Music ed altri…), che con discrezione e pudore avvicina i vostri padiglioni auricolari per diffondervi una balsamica eco.Canta come un usignolo, la signorina, e fa praticamente tutto da sè, lasciando qualche briciola di suono( ottime e ticchettanti percussioni,soprattutto…) al compare Jocke Rosèn. Non che l’album sia un trionfo di arrangiamenti barocchi,tutt’altro;un suono piuttosto spoglio, fatto di poche cose ma tutte al proprio sacrosanto posto; una bella chitarra liquida e sottilmente “soul”, harmony vocals gentili e soavi, con una punta d’irrequietudine. “In The Morning we’re Ok” è un sogno slowcore ad occhi aperti, la chitarra infonde blues e prelude ad un ritornello a cappella di somma grazia; una grattugia ritmica molto Notwist punteggia il vivo rammarico di ” A Line is Dot ToYou”, poi spazio alla vivace ed elegantamente sincopata “The Trick Is To Love”, che tracima irrequietezza e sembra riappacificare le ex Throwing Muses Kirstin Hersch e Tanya Donnelly. E’ già al suo terzo lavoro sulla breve distanza e chissà che non decida di scrivere un album vero e proprio nei ritagli di tempo che immaginiamo sempre più sottili, dato che la ragazza è “special guest” vocale di quei Celestial di cui a breve tesseremo sperticate lodi.
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