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La copertina sa d’antico a distanza di un miglio; grafica psichedelica da manuale, sfondo blu, caratteri infammiabili che a momenti ci senti il puzzo di zolfo. E invece quello che emerge dal secondo lavoro in studio del “settebello” finnico in questione è una cifra stilistica magicamente sospesa tra timide ballate di stampo tardi ’60 e più sostenuti brani pop/rock dai contorni blandamente lisergici (tra l’irsuta Cat Power di mezzo e i Jefferson). Il programma offre una carrellata di brani prettamente folk, di quello limpido e in un punta di dita dimenticato su qualche vinile di Joni Mitchell e Sandy Denny (in “Knock Knock Knock” e “Birdpeople” la sottile voce di Minna è d’altri tempi davvero…) o interpretato col cipiglio soul di una Carole King (“Too Many Things”) o di una Neko Case meno supponente, persasi per strade secondarie di campagna (“Legends”, “Needle in The Hay”). Un quadretto pregevole assai per scrittura ed interpretazione e a fornire la cornice ideale ci pensa una registrazione essenziale e calda, da vinile verrebbe spontaneo affermare, priva di vistosi belletti e artifizi tecnologici; e stupiti ci si chiede se anche lassù siano arrivate la tv a colori e la pubblicità regresso e nel caso come abbiano fatto a serbarsi di una tale purezza (preservati ancor meglio da una Majaka Records che temiamo arrivi a distribuirli giusto fino al take-away sotto casa…).
P.S. il nuovo album è disponibile per l’ascolto e l’acquisto su ITunes, mentre la prima uscita del sodalizio finnico è liberamente scaricabile dal loro sito internet.
http://www.myspace.com/imaginaryfriendtheband
http://majaka.net/%7Eimaginaryfriend/