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Era da un po’ che lo aspettavo: per me i Sea Dweller l’anno scorso sono stati la sorpresa più lieta di myspace, e finalmente qualche giorno fa ho avuto il piacere di assistere ad un loro live nonchè di recuperare il loro e.p. di esordio.
Il cd parte con “Underwater Town”, che letteralmente ci sommerge sotto una coltre densa di chitarre dondolanti e malinconiche, parenti strette dello shoegaze prima maniera, dalle quali emerge la calda e suggestiva voce di Cristiano.
“Every Inch” parte dagli echi ed i riverberi lasciati dalla coda della sua precedente.
Le armonie agrodolci cristalline e gli intrecci dinamici lasciano respiro verso metà canzone per poi sovraccaricare di distorsioni sature e feedback la seconda parte.
Tocca qundi a “Settings”, dove un delicato e veloce arpeggio guida la materia strutturale del pezzo insieme ad una sezione ritmica che da un tiro davvero potente. Arriviamo quindi alla conclusiva “She whispers” che richiama alla mente e al cuore certe fragili carezze emotive proprie dei Cocteau Twins sporcate con inchiostro indelebile.
E’ la composizione più lunga delle quattro, supera i sei minuti e a mio avviso è quella che meglio poteva segnare la fine del cd.
Ma non solo. I quattro brani, tutti, sono pensati e suonati in modo impeccabile, pulito e disinvolto, ma forse in certi momenti si potrebbe forse esigere un azzardo in più al quartetto romano.
In “She whispers” sorprende la plasticità del pezzo anche a livello di sua tenuta nel corso dei minuti, plasticità che esalta sia l’aspetto più melodico sia l’aspetto più rumoroso del gruppo.
Non resta che attendere i prossimi passi della band, che dal vivo tra l’altro, ha davvero un impatto notevole.
Promossissimi.