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Slowmotion, i frame avrebbero indicato ancora meglio il contenuto del disco dei Telepherique, quelle immagini offuscate che si creavano coi fermo-immagine dei primi videoregistratori.
La musica elettronica di questi tre artisti tedeschi si sofferma con ossessività su suoni e percorsi, riuscendo così a dare all’ascoltatore un incubo in cui perdersi dai contorni ben delineati ma sempre preda di continue mutazioni.
La caratteristica che meglio permette a “Slowmotion” di catturare l’ascoltatore sta però nella capacità dei Telepherique di dare alla loro ambient la perfetta dose di ritmo, rendendola vitale anche nei momenti più freddi e scarni, una timida e curata forza motrice che permette ai loro suoni profondi e oscuri di muoversi con più grazia ed eleganza andando così a incantare chi ascolta.
“Slowmotion” è un ottimo lavoro, ben composto e ben architettato, una struttura tanto fumosa quanto razionale e stabile, un equilibrista sonoro sempre sul punto di cadere in musiche inconsistenti ma capace di mantenere per tutta la durata dell’album la sua pericolosa andatura. Non si tratta certamente di un disco semplice ed immediato, ma l’ascolto di queste tracce è semplicemente appassionante.