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Inserisci il cd nel lettore e parte la botta che non ti aspetti. Un uno-due clamoroso, di quelli che non lasciano scampo all’ascoltatore. Out at the Pictures e Shake a Fist, molto più dirette ed in your face di tutto quanto gli Hot Chip ci hanno fatto sentire finora. Ritmi serrati e cattiveria positiva, un po’ come riuscire a far suonare metal ai New Order provocando nell’ascoltatore nient’altro che un ghigno beffardo e strafottente. Sorpresa, stupore e sgomento, ma poi ci si abitua e ci si prova parecchio gusto. A dire il vero andando avanti si scopre non tutto l’album è così cattivo, ma il bello è proprio questo. In fondo saper cambiare le carte in tavola al momento opportuno è una caratteristica dei fuoriclasse, no?
Gli Hot Chip sono cresciuti e ‘Made In The Dark’ è un disco pazzesco. Non un difetto, non una caduta di tono, classe e stile da vendere. C’è dentro di tutto: il perfetto singolo pop potenzialmente in grado di sbancare tutte le classifiche (Ready For the Floor – se dovesse fare sul serio il botto sarebbe la prova che il mondo in cui viviamo non è poi così tanto male…), la ballatona stracciamutande-ma-con-garbo-ed-intelligenza (We’re Looking For a Lot of Love), Timbaland che decide a sorpresa di produrre il disco nuovo dei Pet Shop Boys (Touch Too Much), il miglior singolo di Paul McCartney degli ultimi quindici anni (Made in the Dark), Fat Boy Slim che lascia a casa l’elettronica e torna a suonare negli Housemartins (In the Privacy of Our Love), uno spettacolo circense organizzato nella Piramide del Cocoricò (Don’t Dance), uno strano pasticcio pop basato su un riff che pare uscito direttamente dalla colonna sonora dei Guerrieri della Notte, 1979 circa (Hold On). Non manca nulla, ci sono tutte le carte in regola per rendere felice sia chi è in cerca di sensazioni da NME che chi ha un palato musicale molto più raffinato.
‘Made In The Dark’ è un disco sicuramente meno immediato dei precedenti, a modo suo più concettuale e complesso, ma che sa come regalare grosse soddisfazioni. Necessita solo di più ascolti per essere compreso appieno, bisogna entrare a fondo nella parte per capirne il senso. Un animale che svela piano piano le proprie sembianze, basta solo avere pazienza e non avere troppa nostalgia di quanto di buono gli Hot Chip hanno fatto in precedenza. E soprattutto non farsi spaventare dal loro aspetto da nerd totali, che purtroppo per loro rimane sempre lo stesso.