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Alex Kane e Ben Cooper sono due nomi che a molti non diranno ninete, ma a coloro che risulteranno familiari significano molto. I due altro non sono che Electric President, band in stile Postal Service con uno spiccato senso di quell’indietronica che strizza l’occhio allo shoegaze, autori di un fantastico debutto un paio di anni fa. Quando parti con queste premesse è ovvio che la gente si aspetta la conferma, e di questi tempi azzeccare il secondo disco è più difficile che azzeccare il terno al lotto.
‘Sleep Well’ è un prodotto discreto, che mostra un gran margine di miglioramento sui suoni – più ricercati – e sugli arrangiamenti. La vena folk/acustica lascia il passo a paesaggi più onirici e notturni. Il blu opaco di copertina rispecchia territori malinconici, sfocati, nebbiosi e tutto il disco viaggia su coordinate molto soft, anche troppo. Il successore di quel fantastico debutto non ha un’anima, si perde – forse volutamente – in un limbo del non essere, rimanendo sospeso a metà tra un’elettronica troppo ricercata, un indie innocuo e ambient troppo ovattati e soft. Ascolti un brano, ti cattura ma a metà traccia ti delude, ed è l’effetto generale che si ha sentendo tutto il lavoro… lo metti su… ti piace… la tua convinzione vacilla… ti annoia e lo togli, senza ricordarti nulla. L’amarezza in bocca c’è, anche perché il duo ha le carte e le capacità
giuste (lungi dal pensare che il debutto era un colpo di culo) ma questo ‘Sleep Well’ sembra proprio essere un disco perfetto per dormire (bene).