Logoplasm – Testa Piena D’Orche

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Questo disco è incredibile, come incredibile è la carriera dei Logoplasm, presenza intellegibile all’interno dell’underground sperimentale italiano, tenutari dell’ormai defunta S’Agita Records (tra le cui file spuntano nomi di Punck, ¾ Had Been Eliminated, Etre, Ilya Monosov, Aal, Fhievel, Kar, Andrea Belfi) e alle prese con un lavoro che tra le altre cose segna l’arrivo delle cento pubblicazioni della Afe Records che a questo punto, insieme a Setola Di Maiale, assume lo status leggendario di animale mitologico nello spazio delle etichette italiane.
Dicevamo: Logoplasm, Laura Rovreglio e Paolo Ippoliti, duo di Ariccia che scompare tra una multitudine di cd-r registrati appositamente per amici, conoscenti, dispersi tra net-label (segnaliamo la Ctrl-Alt-Canc dove potete scaricare grauitamente il disco gemello di questo lavoro, ovvero ‘Attimo In Warmhole’) e riapparsi dopo lungo tempo con questo ‘Testa Piena D’Orche’, trentacinque minuti di field recordings intrecciati ai polsi. Al servizio di un’architettura dell’interno, ad un passo dal collasso nervoso e a braccetto con la catarsi, l’estetica è quella di una musica che ri-disegna la figura umana, riscrive cognizione e percezione a partire dalla memoria. Ed ecco; voci che scompaiono e fondono nel mix di frequenze ossessive e metalliche, movimenti ancestrali, l’uomo nel mezzo di agenti atmosferici, un suono cristallino perfino nelle violente incursioni noise. Di nuovo i Logoplasm riescono a mettere in musica l’idea di uomo. Fatevi del bene, ascoltateli.