A prescindere dai gusti, i FASK dal vivo ci sanno fare, esaltano il loro pubblico giovane e sempre più ampio e fedele, e sanno mostrarsi come realtà ormai solida. Questa volta giocavano in casa, una bolgia. Fotografarli in prima fila (senza transenne, in mezzo al pogo) e con le solite luci schizofreniche dell’Urban, è stato una specie di suicidio. Credo ne sia valsa la pena.
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